Il capitolo conclusivo della saga ambientata all'interno di un videogioco. Alexandra Freeland ha deciso di abbandonare il XXI secolo e rimanere nel Medioevo per sposare Marc, il primo cavaliere di Luigi IX. Quando i futuri sposi lasciano la corte per preparare le nozze a Châtel-Argent, il re affida loro una missione: scortare la contessa inglese Anne Sembry, confidente della moglie dell’imperatore Federico II, e sua figlia Edwina verso il confine tra Francia e impero, e carpirne eventuali segreti diplomatici. Alex è divertita dall’idea di fare per un po� “l’agente segreto�, ma durante il viaggio il gruppo è decimato a tradimento e poi braccato da nemici sconosciuti, Edwina viene rapita e Marc gravemente ferito. Per salvarlo, Alex dev’essere disposta a tutto: anche a impugnare le armi di un cavaliere e mettere a rischio segreti gelosamente custoditi da vent’anni.
Sono nata a Modena e cresciuta a "pane, libri e fumetti". Adoro i romanzi e il cinema d'avventura in tutte le accezioni possibili, dal fantasy al mystery e alla fantascienza. Allo stesso modo, amo i fumetti e i cartoni animati, l'Archeologia, la Storia e i giochi di ruolo. Non viaggio mai senza avere con me il necessario per disegnare e quando mi trovo in una città nuova (in qualsiasi parte del mondo), la prima cosa che cerco è la libreria più vicina.
Pur avendo da sempre la passione per il disegno e la grafica, ho frequentato il liceo linguistico e mi sono poi laureata in Lingue e Letterature Straniere, con una tesi sul Romanticismo tedesco e le sue influenze sulla cultura italiana dell'800. Poco dopo, grazie a un master in Comunicazione e Tecnologie dell'Informazione presso l'Università di Bologna, ho potuto intraprendere la strada professionale che non avevo osato iniziare prima e oggi lavoro felicemente come grafico, web designer e, a volte, come illustratrice.
Il mio esordio nel mondo dei libri avviene nel 2006, con il romanzo Hyperversum (Giunti), primo dell'omonima saga.
Non posso crederci che sia finita. Mi sono appassionata alle avventure di Alex e Marc così come a quelle dei loro genitori e una piccola parte di me spera ancora che non sia finita qui. Questa trilogia era molto più young adult rispetto alla trilogia principale e ho apprezzato la distinzione tra le due saghe. Ciò che non cambia è l'attenzione per i dettagli che Cecilia Randall ha messo per creare questo mondo medioevale. Niente è lasciato al caso. In questo ultimo volume Alex e Marc vengono incaricati dal re in persona di scortare una contessa inglese e sua figlia per un certo tratto del loro viaggio che li porterà a Chatel-Argent, dove li attendono i preparativi per le nozze. Manco a dirlo le cose non vanno secondo i piani. Ma quando mai nel Medioevo qualcosa fila per il verso giusto? Forse a livello di intreccio ho apprezzato di più le altre avventure di Alex e Marc, però qui la storia ha preso una svolta che proprio non mi aspettavo e sono capitate delle cose che da una parte speravo e dall'altra pensavo che non sarebbero mai successe. Il segreto di Alex diviene sempre più centrale nella storia e lei non fa che chiedersi se sia giusto iniziare una nuova vita con Marc piena di segreti. Loro due sono cresciuti tanto in questi tre libri, in particolare Marc, che era molto avventato nel primo libro, mentre adesso sembra quasi che sia stato sostituito da Alex. Mi dispiace dire addio a Marc e Alex, così come mi è dispiaciuto dire addio a Daniel e Ian nella precedente trilogia. Ho sempre una flebile speranza di continuare a leggere di loro.
Emanuela - per RFS . Il ritorno di Cecilia Randall e della sua meravigliosa saga di Hyperversum è un sogno che si avvera dato che abbiamo aspettato un bel po� prima di sapere che fine avesse fatto Alexandra dal momento in cui aveva deciso di rimanere nel Medioevo; ed è difficilissimo per me raccontare questa storia anche a chi non la conosce senza rischiare di spoilerare qualcosa. La saga è composta da una trilogia iniziale e da una duologia seguente che va a completare la storia (qui troverete maggiori informazioni e approfondimenti ).
La vicenda inizia con un gruppo di giovani appassionati di videogiochi che si trovano imprigionati nel videogioco d’azione del quale sono espertissimi: Hyperversum, finendo dritti dritti nella Francia medievale. Dopo innumerevoli avventure, mentre due di loro riusciranno a rientrare nel mondo reale, uno di essi deciderà di restare nel passato perché innamorato di una bella dama e costruirsi un’esistenza diversa.
Nella duologia seguente assistiamo alla nascita della storia d’amore tra il figlio di quest’ultimo e la figlia della coppia rientrata nel mondo d’oggi; nel libro Next, infatti, Alexandra � detta Alex � riuscirà a entrare nel videogioco dal pc del padre e si troverà intrappolata nel bel mezzo di un omicidio.
La scomoda testimone è salvata proprio da Marc, il bel giovane figlio di Ian amico di Daniel, padre di Alex, venuto dal futuro. La storia d’amore inevitabile vedrà i due tra giostre medievali, battaglie in campo aperto e vita da castellani.
E dopo questo importantissimo preambolo, passiamo a parlare del nuovo romanzo fresco fresco di stampa in cui Alex è ormai in tutto e per tutto una dama medievale e si sta apprestando a sposare Marc che ama alla follia e per il quale ha abbandonato il xxi secolo e la sua famiglia con innumerevoli sotterfugi e bugie; purtroppo non è possibile scambiarsi notizie tra il medioevo e il mondo moderno. Proprio questo muro invalicabile � che consente ai giocatori di passare da un’epoca all’altra solo riaprendo il pannello virtuale del gioco � costituirà il nucleo centrale della vicenda; perché, quando Marc verrà orribilmente ferito in un agguato nel viaggio di ritorno a casa, Alex non esiterà a trasportarlo indietro nel xxi secolo pur di salvarlo e, sebbene incosciente, egli conserverà ricordi evanescenti di un luogo di vetro e metallo nel quale si è trovato: il letto d’ospedale.
Questo, unito al mistero del come e perché siano stati aggrediti e di chi ha rapito la giovane figlia della contessa � al cui seguito viaggiavano �, terrà in tensione il suo rapporto con Alex a un passo dall’altare; la vicenda sarà così grave da richiamare Daniel, il padre di Alex dal futuro per vestire nuovamente i panni del cavaliere migliore amico di Ian detto il Falco d’argento.
Grande amore tra i due giovani protagonisti trattato con delicatezza in modo da rendere possibile la lettura anche a lettori giovanissimi e appassionati di videogiochi tipo Assassin’s Creed o Skyrim, Hyperversum. Questo romanzo è ancora una volta un magnifico mix fantasy, storico e distopico con una bella manciata dell’eroismo tipico della saga di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, richiamando sentimenti come l’onore, l’amicizia e il rispetto per l’avversario (che è andato perso nella narrativa contemporanea).
Non potrà sfuggire agli affezionati della saga.
Volete conoscere tutto ma proprio tutto sulla serie originale? Fate un salto qui…�.e ne saprete di più.
La conclusione definitiva di una Saga che seguivo da circa dieci anni. Il fastidio di vederla scivolare in maniera molto più marcata nel romance. La convinzione che si sarebbe potuto fare di meglio nelle battute finali. L'effettiva certezza di essere finiti fuori target da un bel pezzo.
Il libro si legge bene, ma qui la Randall non ha quasi mai deluso. L'elemento romance è abbastanza fastidioso e credo che ormai siano lontani i fasti del Falco del re, della prima trilogia, penso quindi sia un bene che la saga sia terminata.
Alex non riesce a passare un libro senza vestirsi da uomo almeno una volta, lol.
Ad ogni modo la fine mi ha un po' delusa, avrei voluto pagine e pagine sul matrimonio medievale, non sul tipico matrimonio all'americana. Ne bastavano 15/20, non chiedevo troppo. Anche i passaggi finali mi hanno lasciata un po' perplessa. Va bene che la saga si è aperta con Ian e Daniel e si doveva chiudere con loro, ma la questione di Alex e Marc secondo il mio parere necessitava di qualche battuta in più.
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Avvincente finale della seconda trilogia di Hyperversum: battaglie, intrighi e amori a cavallo di due epoche; assolutamente da leggere per quelli che hanno letto i precedenti...e per gli altri è meglio iniziare dall'inizio!
In realtà, già nella scorsa recensione ho espresso ampiamente il mio apprezzamento su come scrive Cecilia Randall. Penso che tra gli autori che ho letto finora sia una delle mie preferite in assoluto. C'è da dire però che questa seconda trilogia ha una caratteristica in più che la prima non aveva, ossia la storia d'amore. Cioè, in realtà i primi tre libri hanno momenti romantici e coppie, ma la storia in sé è incentrata sull'amicizia tra Daniel e Ian, piuttosto che sulle loro storie romantiche. Questa trilogia invece ha come protagonisti Alex e Marc e si può dire che il loro amore struggente e passionale, che cresce pian piano nel corso dei libri è il perno di tutta la vicenda, nonché la svolta incredibile di stile di scrittura. Insomma, prima di questi tre libri, non avevo letto nulla di così romantico e coinvolgente scritto dalla Randall; perché è sempre stata una che si concentra sulle tematiche storiche (e ricordo che lo fa in modo egregio). In queste pagine, invece, l'amore tra i due protagonisti è stato così coinvolgente che spesso mi sono trovata a piangere, urlare e sclerare per ciò che leggevo. Quindi posso dire che questa trilogia è stata un'assoluta rivelazione.
La narrazione, invece, è rimasta molto similare a quella della prima trilogia, semplice e lineare. Sempre in terza persona con due punti di vista diversi che si alternano in tutti e tre i libri e sempre i passaggi tra passato medievale e futuro prossimo. Semplicemente i protagonisti dei punti di vista sono cambiati e se prima vedevamo i pensieri e le avventure di Daniel e Ian, ora facciamo i conti con quelli di Alex e Marc e quindi con molto più romanticismo (come ho già detto). Anche in questo caso alcune volte sono punti di vista diversi perché nel corso della storia i due amanti si trovano separati e quindi Cecilia ci mostra cos'avviene ad entrambi; altre volte invece la stessa autrice li usa per mostrarci come vedono in modo diverso la stessa situazione. E se ve lo state chiedendo, sì comunque ci sono ancora Daniel e Ian, come tutti i personaggi della prima trilogia, e sì: Daniel è ancora il mio personaggio preferito perché m'immedesimo comunque ancora in lui.
La seconda trilogia di "Hyperversum" è un vero e proprio colpo al cuore. Se vi siete appassionati alla prima questa avrà un effetto triplicato. Giuro, l'ho appena finita di leggere e già vorrei rifarlo, perché ci sono delle scene e dei momenti che sono da lasciarti senza fiato anche se sai già come vanno a finire. Diciamo che in questo caso abbiamo meno "isekai" (come dicevo nella scorsa recensione) e più romanticismo, ma comunque le battaglie ci sono, i duelli con spada ci sono, stessa cosa per castelli, abiti, principesse e cavalieri; assieme a modernità, ospedali, computer e videogiochi che fanno un po' quello che vogliono. Rinnovo quindi il mio suggerimento a leggere questa saga: tutta. Tutti e sei i libri. Vi assicuro che se amate la storia, il medioevo, l'avventura e le storie d'amore, non ve ne pentirete.
E così è finita anche questa seconda trilogia... Grazie a Cecilia Randall perché mi ha fatto affezionare alla nuova generazione come alla prima ed è stato molto divertente vedere come il mettersi nei guai sia passato ai figli di Ian e Daniel insieme alla capacità di viaggiare nel tempo. Ed è stato bello ritrovare i 4 "moschettieri" alcuni più maturati (Henri De Granpré in primis) e altri un po' meno (Etienne de Sancerre è sempre un mito) e che i figli non sono poi così diversi dai genitori, ma mi è un po' spiaciuto che Isabeau o Donna avessero poco spazio. E ora li lasciamo nuovamente... o chissà?
Cosa si può dire di un libro lontano dall'essere perfetto ma che appartiene ad una delle tue saghe preferite? Come si fa a giudicare la fine - per ora - di qualcosa che hai scoperto per puro caso e che ti ha accompagnato per tante tappe della tua vita e si è ritagliata un posto speciale nel tuo cuore? Quando ho scoperto Hyperversum e Cecilia Randall non sapevo che sarei arrivata a questo punto, con la tristezza nel cuore a dire addio ad una saga davvero meravigliosa e che non ha il giusto riconoscimento, che avrei sofferto il distacco ma che era anche arrivato il momento di lasciar andare tutti i suoi meravigliosi personaggi una volta per tutte. Hyperversum Unknown è il terzo ed ultimo capitolo della seconda saga dedicata a questo universo, dove troviamo ancora protagonisti Marc ed Alex in procinto di sposarsi nella Francia del 1235. L'azione si apre proprio in quel punto, quando il Re affida a Marc, suo primo cavaliere, il compito di scortare la contessa Anne Sembry al confine con le Fiandre da cui poi ella ed il suo seguito avrebbero raggiunto la corte dell'imperatore. Un compito all'apparenza poco impegnativo, una piccola deviazione rispetto alla tabella di marcia per il ritorno a Châtel Argent in vista del matrimonio che assume una piega inaspettata e si trasforma in un bagno di sangue e fa da sfondo ad una vendetta personale inaspettata...
Voglio essere sincera e dire che questo è il libro che forse mi ha convinto di meno di tutta la saga, che ho fatto una leggera fatica a superare le prime cento pagine perché mi sembrava qualcosa di già visto - una sensazione che, in un certo senso, si è andata rafforzando con gli avvenimenti successivi - e che mi ha fatto quasi pensare di mettere un attimo da parte il libro perché pensavo di non essere nel mood. Se non ho desistito è stato solo per il meraviglioso stile della Randall che riesce a catturare il lettore anche descrivendo semplicemente battaglie ed armi medievali di cui io non saprei che dire e che invece la scrittrice riesce a spiegare con una maestria ed una semplicità tale da rendere fruibile il tutto anche a chi di Medioevo ne sa poco e nulla. Tuttavia, la sensazione è sparita dopo un paio di capitoli e macinando pagine su pagine sono arrivata al punto che mi ha impedito di lasciar perdere ed andare avanti perché la voglia di sapere superava tutto. Ci troviamo di fronte a Marc ferito, una ferita grave e che gli fa perdere molto sangue e che lascia ad Alex una sola scelta : ricorrere ad Hyperversum per salvare la vita dell'uomo che ama. Un piano folle, che non sa nemmeno se funzionerà perché Marc, a differenza di Ian, non viene dal presente e non è detto che riuscirà davvero a passare nel futuro, / dall'altra parte /, per permettergli di essere curato con la medicina moderna. Eppure funziona, Alex riesce a trasportare Marc nel presente e grazie alle cure ospedaliere il ragazzo riesce a riprendersi, rimanendo tuttavia sconvolto da quello che i suoi occhi hanno visto. Qualcosa in Marc si spezza, non riesce più a guardare Alex allo stesso modo dopo il ritorno al Medioevo e la spiegazione che gli viene fornita ( ossia un delirio da febbre ) non lo convince del tutto, facendogli porre mille domande a cui non sa dare spiegazione e di cui non si aspetta nemmeno una risposta perché non sa ne può davvero parlare con qualcuno. Ed è solo quando Alex si trova nuovamente in pericolo ed è costretta a ricorrere di nuovo all'aiuto del gioco che i dubbi di Marc si fanno ancora più potenti ed il ragazzo giunge al punto in cui non può più ignorare il tutto e non può lasciare che le cose vadano come devono senza saperne di più. Ho trovato sensata la scelta di voler chiudere il cerchio mettendo anche Marc a conoscenza del segreto di Hyperversum, non sarebbe stato giusto lasciarlo all'oscuro di tutto specie in una vita condivisa con Alex. Forse è un po' affrettato il modo in cui accetta la modernità così diversa dal mondo a cui è abituato, avrei dedicato qualche pagina in più a questo aspetto invece che rilegarlo alle ultime trenta pagine, ma tutto sommato al centro della storia di questa trilogia c'è il loro amore ed è così forte che riesce a superare persino ostacoli grandi come le barriere dello spazio e del tempo. Mi è piaciuto il modo in cui adesso il loro rapporto sia più maturo perché non ci sono più segreti tra loro, adesso possono vivere in tranquillità senza il timore che qualcosa li separi e li divida e secondo me non c'è finale migliore per loro due. Il fatto che il libro poi si concluda con un dialogo tra Ian e Daniel mi ha fatto scaldare il cuore, è cominciato tutto con loro due e con loro due doveva finire. È bello vedere come entrambi siano diventati grandi e più saggi ma allo stesso tempo continuino ad essere amici legati da un legame che va oltre a tutto, che accettano quello che è successo tra i loro figli perché è la cosa giusta e perché non c'è modo di impedire le cose se ci si mette di mezzo la storia. Ammetto che mi sarebbe piaciuto poter vedere di più Isabeau ed anche tutti gli altri vecchi protagonisti ( specie Etienne, il mio amore per Etienne meritava di essere soddisfatto ) perché avrei voluto dire loro addio allo stesso modo ma qualcosa mi fa pensare - o forse sperare - che questa non sia l'ultima volta che li vediamo, che forse per Hyperversum c'è ancora da raccontare e chissà magari in futuro la Randall tornerà a scrivere di loro, a chiudere un cerchio che di per sé è già chiuso ma che qualche aggiustatina qua e là se la merita pure. Per ora, però arrivederci a questa magnifica saga.
Alla fine siamo giunti al termine😢, con molto dispiacere lascio questa incredibile ed entusiasmante saga. Mi sono molto affezionata ai personaggi, li sento molto vicini e vivi nel mio cuore. Cecilia Randall è stata capace di rendere reali i suoi personaggi che ti senti come se prima o poi ti dovessi imbattere in uno di loro nella vita reale , ammetto che a volte mi guardo in torno alla ricerca di Ian, Daniel, Alex, e Marc.
Questo volume è indubbiamente qualche passo indietro rispetto ai precedenti per qualità e scelte narrative. Non posso dire che non mi abbia intrattenuta, nonostante tutto continuerei a leggere dei nostri protagonisti anche ora se la storia venisse sviluppata ulteriormente. L’impianto voleva essere un po� quello di ‘Hyperversum: Il cavaliere del tempo�, con un susseguirsi di eventi e difficoltà relativamente inconsistenti e a poco finalizzati se non a creare l’occasione per affrontare la questione scottante dei segreti viaggi nel tempo.
<>
Quello che manca però, rispetto al terzo volume della prima trilogia, è l’attenzione alla psicologia dei personaggi. Mentre credo che sia stata giocata molto bene la situazione del “delirio� e i dubbi esistenziali di Marc prima di scoprire la verità, quello che succede dopo manca della stessa efficacia. La scrittrice ha osato molto introducendo Marc alla modernità, e non ha trattato la questione con la cura adeguata.
Daniel si passò le mani sulla faccia. <> mormorò.
È tutto ridotto ad un’appiattita replica dei dialoghi tra i due protagonisti nel finale di ‘Hyperversum Next�, con la omni-solvente soluzione dei �6 mesi di riflessione�. Si avverte una vera e propria fretta di concludere la storia e questo mi è dispiaciuto molto. Non sono stata contenta neanche della scelta di non rendere i lettori partecipi al primo matrimonio di Marc e Alex� direi che avremmo meritato. Ci sono state anche cose che ho apprezzato, eh. E riguardano soprattutto la scrittura dell’autrice, come l’utilizzo della prosa narrativa per riprodurre una sorta di “stream of consciousness� dei personaggi, personalizzato nei termini e espressioni in base alla mente che racconta. Poi Richard. Quel ragazzo è sempre nel luogo giusto al momento giusto, un po� come suo padre. E infine il dialogo finale fra Ian e Daniel, mi ha resa tristissima e felicissima contemporaneamente, e l’ho trovato un ottimo modo per concludere la saga. Mi mancheranno.
<<È iniziato tutto con un videogioco>> considerò Ian. <>
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Alex e Marc stanno preparando il loro matrimonio, ma come al solito la loro strada non sarà affatto spianata. Nel ritorno verso casa infatti, re Luigi affida a Marc, suo primo cavaliere, il compito di scortare la contessa Anne Sembry e sua figlia fino al confine fiammingo prima di godersi il meritato riposo. Il viaggio tuttavia presenterà qualche imprevisto e Alex dovrà essere disposta a tutto per salvare il suo amore da morte certa.
ATTENZIONE LA RECENSIONE POTREBBE CONTENETE SPOILER!!!
Wow...dopo aver letto i primi due volumi della seconda trilogia di Hyperversum, non avrei mai creduto di poter riprovare le sensazioni avute con la prima trilogia da cui è partito tutto. Infatti, nonostante la lettura sia stata comunque piacevole la seconda trilogia è nettamente inferiore rispetto alla prima, non tanto per i contenuti quanto proprio per le linee guide della storia. Nella prima trilogia, infatti, la linea guida è quasi totalmente improntata sull'orma del passato medievale e la storia che noi studiamo sui libri al giorno d'oggi. Nella seconda, invece, lo sfondo storico va a dare slancio alla storia d'amore di Alex e Marc che fa da argomento centrale. Quindi, generalmente, possiamo dire che questa seconda trilogia è molto più young adult rispetto alla prima. In questo ultimo volume tuttavia, c'è questo stacco radicale... Il ritorno a quel passato che mi era tanto mancato. Infatti, battaglie, intrighi, misteri, sono elemento centrale di tutto il libro. Devo ammettere che avevo paura di iniziare e terminare questo libro, paura che ancora una volta le mie aspettative non venissero soddisfatte... Ed è stato bello doversi ricredere. Ancora una volta la Randall mi ha incantata con la sua preparazione storica, ancora una volta è riuscita a farmi piangere e gioire con i suoi protagonisti. Ho avuto paura con Alex, paura che Marc non sopravvivesse e successivamente che non capisse. Come c'era riuscito Ian nell'ultimo capitolo della prima trilogia, c'è riuscito anche Marc a farmi tenere il fiato sospeso fino all'ultimo. Sono felice che alla fine, almeno in parte, il segreto sia stato svelato anche se non avrei mai creduto possibile che il passaggio funzionasse al contrario con una persona che realmente non dovrebbe poter esistere.
Questo libro potrebbe essere una conclusione perfetta anche se in realtà lascia ancora qualche punto in sospeso, quindi io segretamente continuerò a sperare che l'autrice decida di portarmi ancora una volta nel mondo di Hyperversum... Un mondo di cui mi sonno innamorata e in cui farei la stessa identica scelta di Alex e Ian.
Finalmente tutti i protagonisti, vecchi (Ian e Daniel) e nuovi (Marc ed Alex) tornano insieme nel mondo di Hyperversum per un epico finale, in cui dovranno fare i conti con le scelte del passato e soprattutto con quelle per il proprio futuro, rischiando di svelare pericolosi segreti, rimasti sepolti per vent'anni.
Ottimo il ritmo con cui la scrittrice espone le vicende, tanto da rendere questo romanzo il più emozionante della seconda trilogia.
Un'apprezzabile alternanza di temi: l'amore dei due giovani, il contrasto tra i loro mondi così lontani, il viaggio nel tempo, le epiche battaglie tra cavalieri e l'onore, valore nei confronti del quale un cavaliere è disposto a rinunciare ad ogni cosa, forse anche all'amore...
Stavolta i salti temporali sono molteplici e per la prima volta "in entrambe le direzioni"...
Molto curata anche qui l'ambientazione storica, con un'accurata descrizione dei luoghi, delle usanze medievali (vedi i dettagli del matrimonio) e per la prima volta viene descritto in profondità il mondo moderno visto con gli occhi di un uomo medioevale.
Veramente un finale col botto quindi...
Complimenti all'autrice per questa serie che con i suoi sei libri ci ha trasportati avanti e dietro per il Medioevo tra mille avventure, battaglie, amori, segreti e misteri.
Grazie per queste appassionanti ore di piacevole lettura!
un gioco elettronico HYPERVERSUM permette a dei giovani americani di visitare il passato. Francia, Piccardia 1235 Mark (primo cavaliere di re Luigi IX il Santo, figlio di Ian) ed Alexandra (figlia di Daniel, trasferitasi nel Medioevo x amore di Mark) rischiano la vita nello scontro con un loro vecchio nemico, mai domo. Nel corso dello scontro Alex in estrema difficoltà, farà ricorso alla possibilità di tornare nel presente, innescando una serie di problemi in chi ...il presente non lo conosce Mark. Il libro ha quindi la parte avventurosa, ma anche una parte che mette i protagonisti nel dilemma di convivere con la possibilità di vivere o anche solo visitare un'epoca diversa dalla propria. Potete immaginare lo sconvolgimento di un cavaliere medievale che viene trasportato negli anni 200 in Arizona? Il finale è, per me, epico, bello, commuovente. Finisce quindi x me questo viaggio nel mondo di HYPERVERSUM ed è stato un gran bel viaggio. Anche l'ultimo volume della serie resta avvincete, storicamente solido e mai mai banale. Tutto questo mi convince a consigliare a tutti questo lungo viaggio nel Medioevo di inizio XIV secolo, con fughe nella modernità.
Premetto che le tre stelle sono motivate dal fatto che i libri della Randall rimangono comunque godibili e sono arrivata con piacere alla fine di questa saga. ʷÒ. Ho obiezioni che valgono per ogni volume della saga: - personaggi spaventosamente bidimensionali - non c’� costruzione delle storie d’amore (Ian/Isabeau e Marc/Alex). Si passa da zero a cento senza dar tempo al lettore di capire l’evoluzione dei loro sentimenti - la scrittura della Randall è ridondante e ripetitiva
Specificatamente per questo ultimo capitolo, è avvenuto proprio quello che temevo: centinai di pagine sprecate a star dietro a una storia secondaria che non ha aggiunto nulla alla principale e il tema cardine risolto in due mezzi capitoli. Credo fortemente sia stata un’occasione sprecata per far conoscere a Marc il mondo di Alex e permettere così ai due di crescere insieme.
Godibile ma dimenticabile
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Inizia lentamente, finisce in grande stile. A primo impatto più simile a un romanzo rosa che d'avventura fantasy, mi è dispiaciuto perché ad avvicinarmi alla saga è sempre stato il mix di strategia politica, logica ed intrighi che contraddistingue le vicende del Falco, mio personaggio preferito di sempre. Ma l'amore e le sue conseguenze erano il tema portante di quest'ultimo capitolo e questo va detto. Il personaggio di Alex non ha mai potuto rimpiazzare Ian come spessore e presenza. Alcuni personaggi come Richard e Michel per me sono rimasti troppo sullo sfondo, senza fare spoiler elencando casi e situazioni specifici. E così finisce una lunga saga. "Brindiamo alla tranquillità" e alla Randall, che scrive sempre bene, con la sua accuratezza storica, la sua cultura e il suo tocco inconfondibile.
4,4⭐️ sono rimasta affascinata da questa saga fin dal primo Hyperversum (che comunque a mio avviso rimane il migliore in assoluto.) La “penna “di Cecilia Randall comunque è pura magia. La storia tra Marc e Alexandra inizia in Hyperversum Next e ci viene raccontata assieme a quella dei genitori di entrambi i ragazzi. Tra intrighi, agguati e colpi di scena si arriva davvero alla fine di questa meravigliosa storia? Io ho amato tutti i libri e ogni tanto sento la necessità di rileggerli, anzi possiedo sia il formato digitale che il cartaceo di tutti tranne quest� ultimo che per essere digitale ha un prezzo non indifferente, comunque alla fine non sono riuscita a non acquistarlo e ne sono stata felice.
Arrivata alla fine della serie di Hyperversum confermo il mio ottimo giudizio. Non è una serie "perfetta", anche questo ultimo romanzo ha i suoi piccoli limiti nella trama, qualche ingenuità, qualche forzatura. Ma, per me, tutto passa in secondo piano di fronte a una scrittura fluida e scorrevole, ad un'ambientazione accurata e affascinante, a personaggi interessanti e coi quali empatizzo, a una trama avventurosa e coinvolgente. Volendo fare un piccolo appunto, non ho ben capito la scelta di anticipare un bel pezzo di trama, partendo da una situazione critica e poi, sospendendo ovviamente l'epilogo, tornare indietro di una settimana per spiegare come si è arrivati a quel punto. Questo comuqnue non toglie il gusto della lettura, anche perchè la trama è molto ricca e gli sviluppi sono tanti. Sono molto contenta di aver affrontato la lettura di questa serie e la consiglio.
Da una parte i fatti concreti, gli eventi delle battaglie con numeri e date, dall'altra quelli emotivi, in un mix assolutamente omogeneo. Cecilia Randall, poi, è una delle poche esponenti di spicco del fantasy italiano, e questo un po' mi rattrista, perché non capisco come alcuni non riescano a vedere che dentro una storia fantastica possano essere presenti valori, sentimenti ed insegnamenti reali quanto quelli di qualsiasi altro romanzo.
L'ultima epica avventura dei nostri due adorabili eroi. Adieu, mes chers...
"Re Luigi si piegò verso di lui. «È davvero ora che vi sposiate. Se continuate a guardarla così, la consumerete prima di arrivare alla fatidica notte» gli disse senza farsi sentire da nessuno all’infuori di lui. Marc rise per nascondere l’imbarazzo di essere stato colto in flagrante. «Se si nota tanto, cercherò di essere impassibile da ora in poi.» «Risparmiatevi la fatica. Non sareste così bravo a dissimulare nemmeno se ci metteste tutto il vostro impegno.» «Allora, vorrà dire che dovrò accelerare i tempi e andare in fretta verso il mio matrimonio.»"
Ogni volta che finisco di leggere questa saga un peso mi grava sul cuore per qualche giorno. Mi manca. Mi manca la sua ambientazione storica magnifica, mi mancano i duelli, le avventure, gli intrighi... ma, più di tutto, mi mancano i suoi personaggi e riesco a consolarmi solo pensando che questi sei libri saranno sempre lì ad aspettarmi sullo scaffale della mia libreria ogni volta che sentirò la nostalgia prendere il sopravvento. Alla prossima Châtel-Argent.
Non riesco a credere che questa sia la conclusione, la saga mi ha accompagnato per anni e lasciandoci ha lasciato un buco nel mio cuore. Conclusione però a mio parere perfetta, senza punti interrogativi e domande che ci hanno invece accompagnato per tutta la saga. A mani basse la mia saga preferita di sempre
Ormai Ian, Daniel, Marc, Alex e tutti gli altri mi sono entrati nel cuore e pensare che sia finita è irreale. Una saga magnifica e anche se già a metá libro sapevo come sarebbe andata a finire sono contenta e soddisfatta.
beh, noiosino rispetto agli altri cinque (che sono stati davvero piacevoli), e decisamente ripetitivo. Spero che la saga finisca qui, a meno di qualche guizzo di originalità!