Quando Joachim, un economista di trent'anni con buone prospettive di carriera e dalla vita sentimentale travagliata, la salva da uno scippo e le restituisce la borsa ricamata di perline, l'anziana signora con la veletta bianca lo ringrazia solo con un cenno del capo. Poi però per sdebitarsi lo invita a prendere un tè e lui accetta di buon grado. La grande villa che lo attende al numero 12 della Kastanienallee ha visto tempi migliori: l'intonaco si sfalda, le persiane stanno su per miracolo, l'arredamento, ridotto all'essenziale, non può nascondere i segni dell'usura. La padrona di casa, Josefine K., però non intende assolutamente rinunciare a un certo decoro: all'epoca del nazismo è stata una cantante lirica molto famosa e ancora oggi è una 'grande dame' piena di verve, che vive e pensa fuori dagli schemi, arrogante, sempre pronta a giudicare il prossimo, a mettere in discussione antiche certezze, a esprimere opinioni che si esiterebbe a definire politicamente corrette. Affascinato non da ultimo dal suo passato e dall'alone di mistero che la avvolge, per otto mesi Joachim passerà quasi ogni martedì pomeriggio in quel vetusto salotto discutendo degli argomenti più disparati: dal femminismo alla recentissima riunificazione tedesca, dal Terzo Mondo all'Olocausto, dai difetti della democrazia alla deprecabile moda del fitness; ne nasce un sentimento di vicinanza che consente al giovane di penetrare i tanti segreti della sua interlocutrice e di registrarli meticolosamente in un diario
Hans Magnus Enzensberger was a German author, poet, translator and editor. He had also written under the pseudonym Andreas Thalmayr.
Enzensberger was regarded as one of the literary founding figures of the Federal Republic of Germany and wrote more than 70 books. He was one of the leading authors in the Group 47, and influenced the 1968 West German student movement. He was awarded the Georg Büchner Prize and the Pour Le Mérite, among many others.
He wrote in a sarcastic, ironic tone in many of his poems. For example, the poem "Middle Class Blues" consists of various typicalities of middle class life, with the phrase "we can't complain" repeated several times, and concludes with "what are we waiting for?". Many of his poems also feature themes of civil unrest over economic- and class-based issues. Though primarily a poet and essayist, he also ventured into theatre, film, opera, radio drama, reportage and translation. He wrote novels and several books for children (including The Number Devil, an exploration of mathematics) and was co-author of a book for German as a foreign language, (Die Suche). He often wrote his poems and letters in lower case.
Enzensberger also invented and collaborated in the construction of a machine which automatically composes poems (Landsberger Poesieautomat). This was used during the 2006 Football World Cup to commentate on games.
Tumult, written in 2014, is an autobiographical reflection of his 1960s as a left-wing sympathizer in the Soviet Union and Cuba.
Enzensberger translated Adam Zagajewski, Lars Gustafsson, Pablo Neruda, W. H. Auden and César Vallejo. His own work has been translated into more than 40 languages.
O Εντσενσμπεργκερ δημιουργεί μια ενδιαφέρουσα σχέση, μιας 75χρονης κι ενός 30χρονου, στη σύγχρονη Γερμανία, μια σχέση όχι ερωτική, με πολλές συζητήσεις και διαφωνίες. Ωραίο βιβλίο αλλά δεν κατάφερε να με παρασύρει. Εκτίμησα την ατμόσφαιρα του σπιτιού της παρηκμασμένης τραγουδίστριας. Και μου άρεσε πολύ ο επίλογος.
Από την μία ένιωθα να βαριέμαι λιγάκι, από την άλλη να συγκινούμαι λιγάκι, γενικώς όλα από λίγο. Δεν ήταν άσχημο όμως.
Ένας σχετικά νέος άντρας που πηγαίνει για τσάι στο σπίτι μιας ηλικιωμένης κυρίας στην μεταπολεμική Γερμανία, διάλογοι μεταξύ του παλιού και του νέου, μεταξύ του κυνισμού της εμπειρίας και της κάποιας μαχητικότητας της ελπίδας - με έκανε να σκέφτομαι (λιγάκι) πως οι κοσμοθεωρίες αλλάζουν, πως πολλές φορές δεν υπάρχει ακριβώς σωστό ή λάθος.
Sí, sí, la vieja dama, los viejos hábitos, la certidumbre estoica ultra escéptica que lanza verdades a bocajarro frente a las mentiras del siglo, la fachada dolorosa que tapa, su naturalismo inusitado para los ríos del tiempo zzzzz me duermo, aburridísimo y bien explotado en mil ficciones sobre la generación que vivió la guerra y la belle epoque, pienso en esa de sergio galindo que se me hizo tan equis y es la piedra fundacional de la veracruj literaria al parecer, mientras me golpeo la cabeza contra este sanitario público tan desusado,
el pov tipo bernard schlink que se jacta de que alguien pueda abrir bocazas así, decir lo primero que viene a la mente, cómo recuperar esa capacidd de afirmar tan tajantemente, conservar certezas no ser tan culturalista, cuando el arte era arte y jjjjjj pereza mental por ese edén de ceñores,
algo entrevisto en la relación atormentada entre ser high brow y ser fifas, la exculpación idiota de por qué azotarnos y encubrir que queremos también un poco de la nueva diversión de la tele y del siglo mientras tenemos nuestras certezas clásicas? y meh, refutar a medias ese ancien regime de élites "pedorro" algo como deconstruir novelas del xix, sus costumbres....
casi nunca afortunado en estos jucicios sobre qué es______ y algo tan amplio como la reciprocidad, el rol de la muguer, etc.... se ve en el beef superficialísimo con el land art, el video arte, las instalaciones..... "le quieren nombrar arte pero no se ponen a jalar" sarta de huevones a cintarazos ponerlos a dibujar líneas.....
y nada, la salida atormentada que daba para más, al final la ceñora que quiere prohibir la publicidad y el reguetón gusta de ser fifas y leer las noticias.....
algo de reaccionario-incendiario? nahhh no llega a tanto decepcionó muchísimo, la trama que ya sé que va más para diálogos filosófikkkos lo más agua de calcetín culicagada
"les deseo una Josefine a todos a los de 30" el rito de passaje de ser ruco con convicciones..,... yo te deseo que te calles de una vez. QEPD enzensberger, disfrute más de detalles, a la expectativa de leer sus testos sobre Durruti y anarquismo. FIN T E L O N V I O L E N T O
Ho continuato durante tutta la lettura di questo "diario di finzione" a vedermi nella mente le scene di "Viale del Tramonto", perchè tanti sono i temi ricorrenti - una vecchia star del passato che combatte contro lo scorrere del tempo ingaggiando un duello verbale con il protagonista, uomo di mezza età e nel mezzo di una vita confusa. Un lato oscuro nella vita della vecchia diva (ma, essendo in Germania, l'indicibile segreto è facilmente indovinablie) dovrebbe aggiungere suspense alla narrazione, ma in realtà il libro è di ottima fattura e di apprezzabile lettura per altri motivi - in particolare (per me) la cosa migliore è il duello di arguzie e di colpi bassi tra due persone in sostanza sole che combattono per scoprire i segreti dell'altro, forse al fine di nascondere a se stessi la meschinità, la tristezza e il vuoto delle proprie vite.
"Huch - Literatur!" dachte ich, als ich den Namen des Autors, Hans Magnus Enzensberger, auf dem Cover erblickte. Ich bekam Josefine und ich vor einiger Zeit geschenkt. Es ist betont stilvoll in schwarzen Samt gebunden, das Titelblatt eingeprägt, ganz schick. Schade, dass mich immer das kalte Grauen überläuft, wenn ich Samt anfassen muss, das kann ich nicht haben. Diese Art von Flausch ist mir unangenehm, egal ob es sich um Bucheinbände oder die Blätter von Zimmerpflanzen handelt. Aber das nur am Rande. Ich will nicht viel schreiben: Protagonist rettet alte Dame vor Handtaschendiebstahl und ist fortan immer dienstags bei ihr zum Tee und führt abwegige Diskurse über alles und die Welt. Es ist ein dünnes Bändchen, einige Gedanken interessant, das meiste leider nicht. Erschütternd war es, die Rezensionen zu dieser Erzählung zu lesen, die in den großen deutschen Tageszeitungen erschienen sind (zusammengefasst bei perlentaucher.de). Die hatten auch irgendwie ein Problem mit dem Samt (was mich ehrlich verblüfft hat) und waren inhaltlich nur mäßig beeindruckt, man könnte auch von Verriss sprechen. Nix Literatur?!
La storia di una cantante lirica che ha attraversato quasi indenne la seconda guerra mondiale e arrivando a 75 anni e quella di un economista di 30 anni che la incontra perché le recupera la borsetta durante un tentativo di scippo. In una Berlino appena riunificata (sono gli anni #90) due destini si incrociano e ci offrono uno spaccato di vita non sempre contemporanea narrata con mirabile bravura.
Ma chi è questa Josefine? Questa modernissima anziana signora, campionessa del pensiero indipendente, dell'understatement, della provocazione? Non lo scopre il protagonista, e non lo scopriremo certo noi, che non abbiamo gli strumenti del mitico Enzensberger, che per carpirne i segreti mette in campo tutti i trucchi contenuti nel suo enorme bagaglio di letterato. Ma forse Josefine è un po' ciascuno di noi, e quindi è inutile innervosirsi con la vecchia signora.
Gli anni Novanta, Berlino, gli incontri settimane tra una vecchia donna e un giovane uomo. Gli ingredienti per rendere questo libro un intenso viaggio nelle anime e nel tempo dei protagonisti ci sarebbero stati, eppure la narrazione ristagna e lascia spazio a conversazioni non memorabili per il contesto in cui il libro si svolge. peccato.
Un libro muy entretenido con una premisa muy sencilla: las conversaciones de un economista con una ex cantante de 65 años. Ella es tan irritante, tan necia, tan contreras, que resulta adorable.
L'incontro occasionale tra Joachim, ricercatore in scienze economiche, e Jospehine, anziana cantante lirica a riposo, rappresenta l'inizio di una lunga serie di appuntamente settimanali fra i due. Jospehine si diverte a parlare, esponendo con volontaria provocazione idee anticonvenzionali (e spesso intelligenti) sugli argomenti più disparati della nostra vita, idee che probabilmente rappresentano quelle dell'autore. Josephine è un personaggio originale, un groviglio inestricabile di menzogna e verità, saggezza e nonsenso, arroganza e comprensione, grazia e sangue freddo. Con la mia solita pedanteria, segno con matita rossa quanto segue: Ho dato un tale calcio al serbatoio del suo scooter che l’ho fatto cadere, poi gli ho portato via la borsetta [...]- Ma voi, in uno scooter, il serbatoio l'avete mai visto? Niente frigorifero, niente elettricità, niente aspirina, dovunque sepsi e buio! Aspirina per la sepsi.