La nuova antologia di gialli targata Sellerio. Gli «ingredienti» ci sono tutti. Tra piatti gustosi, ricette misteriose, cene gourmet e cucina tradizionale si insinua il delitto. Otto enigmi da decifrare mentre si ride «di gusto».
Alicia Giménez Bartlett was born in Almansa, Spain, in 1951 and has lived in Barcelona since 1975. After the enormous success of her first novels, she decided to leave her work as a teacher of Spanish literature, to dedicate herself full-time to writing. In 1997, she was awarded the Feminino Lumen prize for the best female writer in Spain. She subsequently launched her Petra Delicado series, quickly making her into one of Spain’s most popular and loved crime writers.
A nice booklet, very agile and readable. A series of detective-mystery-investigative stories featuring some of the best Italian writers of these literary genres. They are all very enjoyable stories, even if due to their brevity they obviously cannot be as articulated and engaging as an entire novel. But they all have their reason for existing and the book is pleasant, especially to read in waiting rooms or while traveling, since it doesn't require any effort. The added value of these books is to stimulate the reader to deepen their knowledge of these writers and their characters, and with me they succeeded, given that I want to get to know Savatteri much better. Three stars deserved.
Raccolta di racconti gialli con tema culinario...ho trovato molto buoni � ma in fondo di leggere questa raccolta l'ho deciso per la loro presenza � Manzini e Malvaldi; interessante il racconto della Giménez-Bartlett � anche se ancora non sono convinta che un suo intero romanzo mi piacerebbe � guadagna punti la Tanzini, che con il suo primo libro è stata una delle poche singole stelle che ho assegnato l'anno scorso. *** A collection of detective stories, with a culinary theme: they are very good - I decided to read this collection due to their presence - Manzini and Malvaldi' works; Giménez-Bartlett's story is interesting - even if I'm still not sure that I'd like to read a whole novel by her � and last, Tanzini earns some points, considering that the previous novel of her I read, it earns only a single star last year.
Lettura rilassante e gradevole. Amo le edizioni blu dei gialli Sellerio perché per ogni misfatto, il colpevole non resta mai impunito e queste antologie a tema riescono a comporre in modo scientifico, ma leggero trame sempre (o quasi perché Robecchi e Piazzese non li reggo) accattivanti. Ho trovato diversi brani estremamente godibili, su tutti il cinismo esplosivo e romano di Rocco Schiavone, ma anche i pettegoli vecchietti del BarLume e le determinate sorelle Miralles mi hanno conquistato mescolando con forza la caratterizzazione dei personaggi e delle storie a una punta di ironia condite ovviamente dai piatti killer presenti nelle storie... E che dobbiamo fare? Io ho scelto di leggerlo perché oltre ai gialli, la buona cucina per me è proprio irrinunciabile!
Un ottima raccolta fatta da brevi racconti che racchiudono l'essenza dello stile del singolo scrittore e ci presentano i personaggi più rappresentativi.
Informazioni editoriali L’arte del cucinare è una delle cose su cui più ci si intrattiene nel quotidiano, di cui più si parla. Ed è quindi un argomento irresistibile per le antologie gialle Sellerio, le quali cercano di impigliare appunto nella vita di tutti i giorni i propri eroi. Marta e Berta Miralles, le due poliziotte e sorelle dei gialli di Alicia Giménez-Bartlett, smascherano la persona che ha ucciso per abietti motivi dentro un corso di cucina thai. È questo un caso di delitto «con cucina», cui seguono i racconti che esplorano varie combinazioni possibili di giallo e culinaria. Nella Casa di Ringhiera � il personaggio collettivo reso famoso dalle farse poliziesche di Francesco Recami � si svolge una sfida tra brodetto e cacciucco, e dietro gli odori e le finestre sul cortile condominiale precipita uno dei complotti figli del caos cosmico che sono la cifra dell’autore, tra vaudeville e teatro dell’assurdo. Gaetano Savatteri porta i suoi � Saverio Lamanna, Piccionello e Suleima � in un ristorante stellato di Màkari: c’� un litigio al telefono che se-mina imbrogli, e si trova il cadavere del vice chef, ma per quanto abili siano i master chef, come può una telefonata legarsi a un assassinio? «Due gamberi abbracciati nel caviale» è la portata creativa del lussuoso ristorante dove Ghezzi e Carella � la coppia poliziottesca dello scrittore Alessandro Robecchi � trovano il loro cadavere, ma può essere quel piatto un movente sufficiente per uccidere lo chef? Nel laboratorio palermitano delle due sorelle, che sembrano piombate da un’altra epoca, si prepara il «Timballo di Monsù» e la tenerissima Viola � la giornalista che vede le persone a colori, creata dalla penna di Simona Tanzini � va lì per imparare e fatalmente inciampa su un assassinio al latte di mandorla, altra specialità siciliana. Il brio immaginativo di Marco Malvaldi trascina in un legal thriller in miniatura, in cui la perfetta struttura narrativa si sposa con la spassosa futilità: un processo sulle royalties del «Maiale con gli occhi a mandorla»; i Vecchietti del Barlume assistono alle udienze e sono tutt’altro che passivi nella vicenda. Un solo ingrediente per un semplice spaghetto, l’Aglio cinese, confonde inizialmente Lorenzo La Marca (il detective per caso e per diletto del suo autore, Santo Piazzese) che insegue quello che appare essere un delitto da chimico. Il killing food del racconto con Rocco Schiavone in pratica non riesce a uccidere, è morta invece una delle cuoche che avrebbe dovuto prepararlo e i sospetti vertono sul marito: Rocco non ci crede e come sempre le cose che scopre sono più fosche, più sporche, più adatte al malanimo umano. Mescolare con la cucina il giallo non è solo uno dei modi più volentieri frequentati dal genere poliziesco, almeno da Nero Wolfe in poi. Nelle mani di questi nostri autori, dalla Giménez-Bartlett a Manzini, passando per tutti gli altri, diventa anche un mezzo per fare il verso, in modo critico o parodistico o trasversale o comico, ai master chef e dintorni.
L’appuntamento è imperdibile e infatti non me lo sono perso: l’uscita di una nuova antologia di giallisti Sellerio è sempre una buona nuova, a prescindere da quello che ci troveremo dentro, e lo scaffale ormai del tutto dedicato è una testimonianza piuttosto evidente in tal senso.
E come sempre, l’equazione finale è “antologia = ottime cose + altre meno convincenti�, e la valutazione finale non può che essere un medione poco sensato, ma tant’�.
Si parte con Marta e Berta Miralles, le due sorelle poliziotte protagoniste delle ultime storie di Alicia Gimenez-Bartlett: non una partenza col botto, a mio modo di vedere, ma sono sicuramente io che con queste due protagoniste non riesco proprio a trovare un feeling. Meglio � ma forse non ai suoi livelli abituali � il racconto da casa di ringhiera di Francesco Recami (anche qui ho sofferto la mancanza del protagonista storico, temo), mentre a far decollare il mio piacere di lettore ci ha pensato Savatteri che cuce giallo e sociale in una splendida Sicilia dalle atmosfere umanissime e avvolgenti. Robecchi è una certezza (meravigliosi ispettore e consorte in un ristorante stellato!) e Simona Tanzini voce sempre più interessante con la sua Viola, che vede persone e colori e intenerisce infinitamente. Ti prego, regalaci un altro romanzo!
Io che non perdo una puntata di “Un giorno in pretura� non potevo che a-do-ra-re il mini-legal thriller imbastito dal genio di Marco Malvaldi (in aula i vecchietti del BarLume!); chiudono il volume Santo Piazzese con un delitto sentimental-chimico (l’elemento culinario è sviluppato parallelamente) e il Rocco Schiavone di Antonio Manzini, bello come fosse alle origini.
Diciamo che se provo a mettere giù dei voti la somma fa 54, che diviso 8 fa 6,75, il che rappresenta con sufficiente chiarezza la mia esperienza finale di lettura.
Nel complesso la lettura è godibile e molto veloce. Per me è stata una piacevolissima scoperta Gímenez-Barlett. Robecchi invece si conferma una sicurezza. Riesce in qualche modo a farmi piacere l’atmosfera milanese. Ma so di essere di parte in quanto fan della saga di Monterossi. Passando infatti al racconto di Recami, sono tornato in me e non sono riuscito ad apprezzarlo. L’unico che proprio non ho retto e di cui ho completamente saltato le ultime pagine è stato il racconto di Manzini. La storia mi ha preso poco. Gli agenti poi mi sono apparsi proprio come lo stereotipo del poliziotto e uomo medio, con toni e e comportamenti a tratti immotivatamente rozzi e aggressivi. Ho letto comunque di persone che invece hanno apprezzato molto il racconto di Manzini e penso che vada benissimo cosí. Testamento che questo libro offre qualcosa a tutti. Solo che non riesco con sincerità a dire se vale la pena comprarlo. Leggerlo assolutamente, se si presenta la possibilità. Acquistarlo� non lo so.
Do tre stelle al volume, nel suo complesso, che non mi ha davvero coinvolto. Do tuttavia cinque stelle al racconto di Marco Malvaldi che sa davvero farci entrare nell’atmosfera del Bar Lume e delle quattro cariatidi!!! Potendo darei setto o otto stelle ad Antonio Manzini; Rocco Schiavone oramai ci (mi) è entrato nel sangue. Lo conosciamo, sappiamo quali reazioni aspettarci, sappiamo come si muove e come pensa, ma di lui non siam mai sazi. Mai noia, mai “routine�, suspance, risate, ammirazione, coinvolgimento.
Annuale raccolta di racconti degli scrittori di Sellerio. A parte Recami, il cui stile mi provoca soprattutto fastidio, tutti gli altri sono davvero ottimi, Manzini e Malvaldi su tutti (bentornato Ampelio!), anche la nuova Tanzini non mi dispiace anche se la sua protagonista non mi sembra una investigatrice. Di gimenez-Bartlet amo moltissimo Pedra Delicado e le due nuove protagoniste ancora non le ho del tutto inquadrate, ma promettono bene. Ottimo come regalo per la prossime feste.
Come sempre storie più o meno piacevoli e più o meno avvincenti a seconda delle preferenze, ma se si conoscono e amano i personaggi si legge sempre tutto molto volentieri. Stavolta mi sono piaciuti un po' meno del solito il racconto di Savatteri e di Piazzese, mentre Robecchi e Tanzini - che non conoscevo - sono state piacevoli scoperte. Manzini Bartlett e Malvaldi sempre una certezza.
Voto 3,5, tra 3 e 4 metto 3 stelle solo per evitare paragoni con altri libri da 4/5 ben più sostanziosi.
La nuova raccolta di racconti gialli della Sellerio, tanti i nomi famosi: Bartlett, Manzini, Malvaldi.. Il più divertente quello di Malvaldi e dei vecchietti del Bar Lume, non male anche quelli con Schiavone e con le due sorelle detectives della Gimenez-Bartlett. Gli altri così così.. comunque consigliato per iniziare l'anno con leggerezza.
Una bella serie di racconti, tutti di livello più che accettabile e non danno l’impressione di essere stati scritti giusto per questa antologia�.come a volte è capitato con questa serie.
Come al solito in queste raccolte della Sellerio ci sono dei racconti che meritano ed altri no, perciò 3* e� più che adeguato. La Gimenez-Bartlett però è proprio illeggibile
Non c'è scelta: con l'eccezione di uno o due racconti, o c'è il giallo o c'è la cucina. In un paio di casi c'è pure poca cucina e giallo stinto XD ci sono raccolte Sellerio uscite meglio, ecco :-)
Un assaggio di gialli a tema di diversi autori. Un'occasione per gustare stili diversi e protagonisti differenti. Un libro adatto a rompere il blocco del lettore con novelle brevi e divertenti.
Molto bello! Mi piacciono i racconti, quelli gialli sono speciali e queste storie sono tutte ben strutturate, con i giusti tasselli nei giusti posti. Scrittura scorrevolissima.
Come tutta la serie "in giallo" i vari racconti sono in genere piacevoli, qualcuno più simpatico, qualcuno quasi fuori tema se non di sguincio, ma una buona lettura