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Eccoci!
Ora vado a far richiesta alla biblio, nonostante i tempi dilatati a causa della quarantena dei libri il servizio funziona bene (dita incrociate per ovvii motivi)

Finito in settembre.
A mio parere un libro bellissimo che racconta le vite di tre generazioni di una famiglia ebrea dagli inizi del Novecento fino alla soglia della seconda guerra mondiale. Il padre David è un uomo austero, commerciante in legname e grande studioso dei testi sacri. Georg, il figlio, che dopo un inizio non troppo brillante diventerà un bravissimo e affermato medico. Infine Jegor, il fragile nipote su cui si abbatteranno gli eventi segnandolo ulteriormente. Il romanzo vuole mettere in evidenza il difficile rapporto genitori � figli, prima tra David e Georg e poi tra Georg e Jegor, la difficoltà a parlarsi ed ascoltarsi, in una Berlino in cui il tempo scorre e gli eventi a noi ben noti si avvicinano. Lo scrittore non ha inserito l’olocausto, ma lo si percepisce a pelle, sia nella scrittura che dai fatti raccontati che in molte situazioni sono da pelle d’oca e come ha già scritto qualcun altro sembra quasi un atto voluto. In realtà lo scrittore è morto nel �43 quindi non lo ha conosciuto, però in questo modo fa ancora più angoscia, è come se si fosse messo un evidenziatore su quella parte e il lettore se lo aspetta perché purtroppo conosce la Storia. Una scrittura bellissima e anche il testo è davvero bello. Mi sono piaciuti tanto anche i personaggi, ben caratterizzati anche i secondari, come il dottor Landau e Salomon Burak. Cinque stelle meritatissime.

Bene!!