Quest’autrice ci ha abituato a romanzi non classificabili, ingarbugliati in più generi: romanzi di formazione, mystery, thriller, a cui si aggiunge orQuest’autrice ci ha abituato a romanzi non classificabili, ingarbugliati in più generi: romanzi di formazione, mystery, thriller, a cui si aggiunge ora anche una componente paranormale.
Un gruppo di adolescenti � ex amici, allontanatasi a seguito della morte di uno di loro in circostanze misteriose � si ritrova bloccato in un limbo spazio-temporale, il Neverworld, in cui sono condannati a rivivere per sempre la stessa giornata, a meno che non riescano a mettersi d’accordo sul far uscire solo uno di loro da questo giorno della Marmotta.
Il pretesto è banale ma è, appunto, solo un pretesto per un romanzo molto intimo, incentrato sulla perdita e sul disagio psicologico di giovani ragazzi, alle prese con interrogativi che nessuno di loro riesce a risolvere da solo.
Purtroppo, a differenza degli altri titoli della Pessl, pur non mancando di profondità, è un libro monotono, a cui hanno allentato tutte le corde e che non riesce mai a suonare in maniera tersa, a un grado d’intensità maggiore. Tutto risulta ovattato, troppo nebuloso per imprimersi nella mente del lettore con immagini memorabili. Una candela che brucia troppo in fretta, senza lasciare che una debole traccia. ...more
Gli hotel sono dei luoghi separati, delle enclavi che formano una giurisdizione a sé. Dei luoghi di transizione, quasi fossero delle stazioni intermedGli hotel sono dei luoghi separati, delle enclavi che formano una giurisdizione a sé. Dei luoghi di transizione, quasi fossero delle stazioni intermedie nei percorsi ondivaghi di una popolazione ricca, ricchissima, che viaggia senza necessità. Gli hotel di lusso infatti non appartengono alla nazione in cui risiedono ma appartengono alla nazione dei ricchi.
L'"hotel di cristallo" del titolo non si riferisce a un luogo ma a una condizione: quella di personaggi che usano la loro ricchezza per mostrarsi al mondo e ostentare la separazione che c'è tra loro e gli altri. La ricchezza ti mette in luce, ti rende visibile, esposto. Ma la ricchezza è anche una barriera per gli altri. è come vivere in una casa fatta di vetro, bellissima ma fragile.
Questo non è un romanzo dalla visione profonda che potrebbe avere Donna Tartt (i temi sono quelli). Ma è semplicemente un bel romanzo con ritratti perfetti di protagonisti ossessionati da fantasmi (reali e immaginari), che vivono mondi illusori, alla ricerca di pochi momenti di verità.
Un'atmosfera lievemente soprannaturale e malinconica (come in Station 11), dominata da una scrittura dotata di una naturale leggiadria, tanto fluida da scorrere con rapidità sconcertante. Non è facile restituire una vibrazione particolare a un libro, per quanto ben scritto. Emily St. John Mandel ci riesce, costruendo narrazioni incantevoli e spaventose.