pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
Consigli di lettura
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Consigli per l'estate

Anche per me è così Titti...uguale uguale. Vacanze via via più striminzite ma stessa eccitazione nella scelta dei libri estivi (che non riesco mai a leggere tutti).
Quest'anno sono indietrissimo, ho le idee molto confuse, e due sole certezze: il secondo volume della famiglia Aubrey e Il confine.
(Don Winslow ormai solo d'estate: i libri sono voluminosi, non mi piace leggere il formato ebook, e le mie vacanze estive sono prettamente marine e semistanziali, quindi il peso non è un grosso problema...)
In realtà rientra già fra le scelte estive il libro che sto leggendo ora e mi ha fatto compagnia nel week end marino: La ferocia di Nicola Lagioia. All'inizio irritante, ora si è ripreso un po', ma non so, non mi convince del tutto...gli americani sono più bravi a scrivere di famiglie disfunzionali :-)
A proposito di Irlanda, ho letto tanti e tanti anni fa Le ceneri di Angela di Frank McCourt, e lo avevo amato...non sono sicura che mi farebbe impazzire letto ora. Potrebbe essere un buon compagno di viaggio per te.

ciò detto, i miei programmi di lettura da luglio a settembre:
- un nobel (letto)
- un libro della Oates (letto)
- un Pulitzer (programma rimandato a non so quando, temo settembre)
- un libro Casa Sirio (letto)
- un libro Nutrimenti (in lettura)
- la cinquina del Campiello (letti due)
- un libro de La nave di Teseo
- 5 libri di editori indipendenti che poi devo spedire ad altri lettori che partecipano al progetto
A questo si aggiungono:
- L'eco delle città vuote
- Cambogia, diario di un viaggio in solitaria
per le vacanze di agosto.
Signore dammi la forza
:)
(io l'atteggiamento di Tittirossa sulla mole di libri che mi procuro "in vista di" ce l'ho tutto l'anno ahimé)

Le ceneri di Angela lo lessi appena uscito, e poi l'ho pure riletto a distanza di anni in inglese (non facile). La seconda lettura - con tutto quel che avevo letto in mezzo di irlandese o sull'Irlanda - fu molto meno "comica" della prima. Però Frank&Malachy li ho pure visti in una lecture a Dublino (capito quasi niente).

Ti capisco, il mio cahier des livres al momento registra +92 libri in surplus (tengo il conto dal 1990), la libreria-dei-libri-da-leggere ahimè qualche dozzina in più (ci finiscono anche quelli non comprati da me, ma che circolano in casa). Ma il problema è sempre lo stesso: non ho niente da leggere!

At Swim-Two-Birds"
Non riuscivo a capire di quale libro si trattasse .... non avevo mai letto il titolo originale di Una pinta di inchiostro irlandese .... ce l'ho in wish list da un bel po', ma non so perchè non mi sono mai decisa.

Ho letto Il principio dell'amore e La visitatrice, che eleganza e che grazia la sua scrittura...
MI attende (non so quando) la lettura dei Racconti di New York. che copertina splendida:


Che hai letto della Oates, per curiosità ? ^^
@tittirossa
La tua descrizione delle vacanze intese come sentimento-delle, coincide esattamente con la mia! XD (Comprese le gambe storte, le bronchiti, lo iodio, ecc.)


Ho letto Acqua Nera. Favoloso.
A parte la questione delle scadenze sono contenta dei progetti perché sto facendo ottime letture e infatti ho messo in wishlist altri titoli di questa autrice, è solo che a volte se ci penso mi manca un po' l'aria.


il boicotaggio di Fazi perchè?

se ne è parlato qui /topic/show/...
vecchiaphoebe wrote: "
10 mattoni moderni da leggere d'estate"
Quello di Reynolds val la pena solo se siete del tutto neofiti sul tema e volete approcciarvi, altrimenti lasciatelo perdere che alterna cose risapute a idee molto poco condivisibili: come in altri suoi libri, tralascia deliberatamente alcune informazioni (che conosce benissimo) di modo da non far crollare le sue tesi.
In Retromania: Pop Culture's Addiction to Its Own Past raggiungerà l'apoteosi di questo modus operandi: non a caso un libro che 10 anni fa analizzava la scena musicale e preconizzava un determinato futuro stilistico che non si è avverato neanche da lontano.
10 mattoni moderni da leggere d'estate"
Quello di Reynolds val la pena solo se siete del tutto neofiti sul tema e volete approcciarvi, altrimenti lasciatelo perdere che alterna cose risapute a idee molto poco condivisibili: come in altri suoi libri, tralascia deliberatamente alcune informazioni (che conosce benissimo) di modo da non far crollare le sue tesi.
In Retromania: Pop Culture's Addiction to Its Own Past raggiungerà l'apoteosi di questo modus operandi: non a caso un libro che 10 anni fa analizzava la scena musicale e preconizzava un determinato futuro stilistico che non si è avverato neanche da lontano.

Il grande gioco, un lavoro notevole (con l'unica pecca della visione anglocentrica, ma perdonabile)
cotto di pollan, sempre interessante e approfondito
giorni selvaggi, meraviglioso anche per chi come me ha paura dell'acqua
invece Una vita come tante mi ha proprio fatto schifo
mi attira Congo, anche se mi sembra di aver letto che ha posizioni un po' troppo filobelga (Lo so, ho perdonato la stessa cosa a Hopkirk, ma in Congo il caro Leopoldo ha fatto fuori grossomodo 1 milione di persone in 30 anni)

Ed avevo già deciso di leggere ad agosto Il grande gioco, gli altri titoli non li conosco approfonditamente, dovranno attendere la prossima estate (forse).

se ne è parlato qui /topic/show/..."
grazie. boicotto anche io.
Savasandir wrote: "Giorni selvaggi lo sto leggendo proprio in questo periodo, ti trasporta davvero fra le onde, ma sto incontrando qualche difficoltà nel sopportare la voce dell'io narrante, che trovo sempre più pres..."
Eppure l'autore, incontrato tre anni fa a Massenzio nell'ambito del Premio Strega Europeo (lui non era candidato, ma Pulitzer in carica), è molto affabile e piacevole da ascoltare: personalmente sono disinteressata all'argomento, ma del romanzo me ne hanno parlato molto bene.
Eppure l'autore, incontrato tre anni fa a Massenzio nell'ambito del Premio Strega Europeo (lui non era candidato, ma Pulitzer in carica), è molto affabile e piacevole da ascoltare: personalmente sono disinteressata all'argomento, ma del romanzo me ne hanno parlato molto bene.


Giorni selvaggi l'ho molto amato, ma il caratterino dell'autore l'avevo notato anche io :-) /review/show...

sembra interessante, messo in wishlist

Poi ho sleggiucchiato qua e là e adesso sono fortemente indecisa.
qualcuno ha letto, o ha pareri in merito?

E' in attesa, forse questa sarà l'estate giusta...nel frattempo ho regalato l'audiolibro a mio padre (letto, ahimè, da Alessio Boni, che non mi sembra esattamente un interprete brillante...magari è un buon "lettore").
parentesi AUDIOLIBRI: li ho sempre ignorati finchè, per acciacchi vari, mio padre si è ritrovato ad avere problemi motori al braccio destro e quindi difficoltà nel tenere fisicamente un libro fra le mani nella classica lettura a letto pre sonno. Kindle bocciato, e allora ho pensato agli audiolibri. Ho dovuto vincere la sua diffidenza (perorando una causa alla cieca, nel senso: mai ascoltato un audiolibro, io) e ho avuto ragione, si è appassionato e li divora. Lui leggeva praticamente solo saggistica e io invece gli ho regalato di tutto. Nella sua personale classifica primeggiano Il gattopardo letto da Toni Servillo e Una cosa divertente che non farò mai più letto da Battiston.
Credo di essere la cliente dell'anno sul sito della emons (che produce audiolibri molto curati) e penso che prima o poi proverò ad ascoltarne qualcuno, magari un libro che ho già letto...credo che sia comunque un'esperienza molto diversa dalla lettura, influenzata (troppo?) dalla voce narrante (in senso letterale). Non sono sicura che mi piacerà .
Voi che ne pensate?
Qualcuno usa la app storytel?

Ascoltare la lettura che ne fa qualcun altro è una esperienza diversa, magari anche migliore (nel senso che sicuramente legge meglio di me) ma si tratta di una cosa diversa.
E credo dipenda molto da quale tipo di scrittura consideriamo:
- poesia: esperienza assolutamente più ricca e approfondita. Un lettore professionista permette davvero di acquisire quanto di meglio versi poetici possono dare - ricordo ancora una lettura di Derek Walcott di una sua poesia: solo in quel momento ho capito la qualità del suo scrivere
- teatro: ovviamente molto meglio assistere ad una lettura/recitazione
- narrativa: nonostante il successo, resto convinto che la lettura personale sia meglio piuttosto che assistere alla "interpretazione" che ne dà un altro
- saggistica: non credo abbia alcun senso un audiolibro di un saggio
vecchiaphoebe wrote: "Giorni selvaggi:
E' in attesa, forse questa sarà l'estate giusta...nel frattempo ho regalato l'audiolibro a mio padre (letto, ahimè, da Alessio Boni, che non mi sembra esattamente un interprete bri..."
Mario_Bambea wrote: "mai provati audiolibri: trovo che la lettura sia un processo personale e soggettivo.
Ascoltare la lettura che ne fa qualcun altro è una esperienza diversa, magari anche migliore (nel senso che sicu..."
Io sono del tutto d'accordo con quanto scrive @ Mario_Bambea (credo sia la primissima volta, un brindisi!), concepisco l'audiolibro solo per casi come quello di tuo padre (mi dispiace, un abbraccio) e per questioni di vista: la lettura è una cosa che si fa con gli occhi, non con le orecchie, e la voce dell'autore deve risuonare dentro di me con la mia voce interiore, non con quella di qualcun altro; un reading, invece, è un'altra esperienza, che non nego che a volte possa essere piacevole, ma è un'altra cosa ancora.
In breve, considero gli audiolibri una scorciatoia.
Perché disprezzare Alessio Boni, mia sorella (che l'ha visto più volte) sostiene che a Teatro, per quanto impostato, sia molto bravo. :-)
E' in attesa, forse questa sarà l'estate giusta...nel frattempo ho regalato l'audiolibro a mio padre (letto, ahimè, da Alessio Boni, che non mi sembra esattamente un interprete bri..."
Mario_Bambea wrote: "mai provati audiolibri: trovo che la lettura sia un processo personale e soggettivo.
Ascoltare la lettura che ne fa qualcun altro è una esperienza diversa, magari anche migliore (nel senso che sicu..."
Io sono del tutto d'accordo con quanto scrive @ Mario_Bambea (credo sia la primissima volta, un brindisi!), concepisco l'audiolibro solo per casi come quello di tuo padre (mi dispiace, un abbraccio) e per questioni di vista: la lettura è una cosa che si fa con gli occhi, non con le orecchie, e la voce dell'autore deve risuonare dentro di me con la mia voce interiore, non con quella di qualcun altro; un reading, invece, è un'altra esperienza, che non nego che a volte possa essere piacevole, ma è un'altra cosa ancora.
In breve, considero gli audiolibri una scorciatoia.
Perché disprezzare Alessio Boni, mia sorella (che l'ha visto più volte) sostiene che a Teatro, per quanto impostato, sia molto bravo. :-)

Ascoltare la lettura che ne fa qualcun altro è una esperienza diversa, magari anche migliore (nel senso che sicu..."
Esatto, la penso anch'io così. Leggo soprattutto narrativa e quindi non ho mai avuto voglia di provare gli audiolibri.
E' proprio un'esperienza diversa e la farei solo con un libro già letto prima.

E' in attesa, forse questa sarà l'estate giusta...nel frattempo ho regalato l'audiolibro a mio padre (letto, ahimè, da Alessio Boni, che non mi sembra esattam..."
grazie pitta :-)
vediamo il lato positivo: questa cosa degli audiolibri paterni, iniziata per necessità , ha avuto l'innegabile vantaggio di farlo riavvicinare alla narrativa di puro intrattenimento.
Alessio Boni non so, mi sembra un pesce lesso, non mi piace, è inespressivo :-)

Agisco così: ascolto i classici che ho già letto così ne posso apprezzare l'interpretazione e il contenuto (tuo padre ha perfettamente ragione sul Gattopardo letto da Servillo, è un'opera d'arte nell'opera d'arte e regalagli anche Lessico familiare letto dalla Bonaiuto che è stupendo e La luna e i falò da Remo Girone) oppure ascolto libri un pò pop che so che di carta non leggerei, tipo L'amica Geniale. Il tutto camminando, guidando, facendo le pulizie. Li amo perchè mi permettono di leggere anche quando non potrei.
l'anno scorso, 5 di agosto, esodo da bollino nero, 5 ore di viaggio sono diventate dieci ma non me ne importava niente perchè Girone mi leggeva La luna e i falò. Questa cosa è magnifica.
Ma più che usare gli occhi anziché le orecchie, o il fatto che sia una voce altra a interpretare e non la propria, il vero grande problema secondo me rimane l'impossibilità di soffermarsi, di rileggere immediatamente una frase, e magari di rileggerla ancora, di rifletterci, di sottolineare, di prendere appunti.
La sola idea di trovarsi di fronte a qualcosa di grande e di non potersi fermare a pensare (pena la perdita delle parti successive) mi fa accapponare la pelle.
La sola idea di trovarsi di fronte a qualcosa di grande e di non potersi fermare a pensare (pena la perdita delle parti successive) mi fa accapponare la pelle.



Agisco così: ascolto i classici che ho già letto così ne posso apprezzare l'interpretazione e il contenuto (tuo padre ha perfettamente ragione su..."
@marozzi, grazie per le dritte.
Lessico familiare già regalato (ma letto dalla Buy :-)



Bella recensione, hai espresso esattamente le medesime sensazioni che la lettura sta suscitando anche in me. :-)
Ripeto che la mia poca simpatia verso la voce narrante è tutta invidia, o più probabilmente, io e il protagonista siamo caratterialmente incompatibili.
Discorso audiolibri: posto che leggere e ascolare un libro sono due esperienze non equivalenti, ho scoperto da non molto gli audiolibri, e devo dire che, oltre a considerarli ottimi per la rilettura di libri già letti o per tentare strade letterarie che in cartaceo non avrei mai osato intraprendere, io li trovo estremamente rilassanti e coinvolgenti (se la voce è quella giusta).
D'altronde, il mio amore per i libri è nato grazie all'ascolto delle fiabe e dei racconti che mi leggevano i miei genitori. Un audiolibro è quella roba lì, mettersi ad ascoltare qualcuno che ci racconta una storia, che la legge e la interpreta per noi.

se sono ridotte lo dicono e specificano anche da chi. quelli di Ad alta voce (che si trovano sui podcast di raiplay radio) sono sempre riduzioni.
Quelle su Audibile, Storytel, emons letture integrali

se sono ridotte lo dicono e specificano anche da chi. ..."
grazie :)

In realtà grazie a quella ho scoperto "Un pellegrino ad Angkor" di Loti, vedo di procurarmelo se riesco prima di partire per quel viaggio. come lui ho sognato la Cambogia da una foto ed erano 15 anni che desideravo questo viaggio.
Discorso audiolibri: io ho l'abbonamento a storytel e se tuo padre ascolta più di un libro al mese secondo me ti conviene: l'abbonamento costa 9,99 e ci sono davvero tantissimi titoli, più una serie di podcast in esclusiva (alcuni fatti in collaborazione con il Corriere della Sera che finora mi sono piaciuti moltissimo). Utilizzo gli audiolibri principalmente quando cammino (il percorso metropolitana-ufficio o palestra-casa sono un po' lunghi) e mi permettono di "fruire di una narrazione" in momenti in cui non potrei farlo. Non lo faccio mai quando sono a casa sul divano: in quel caso preferisco molto di più un libro in formato tradizionale.
Ho ascoltato Paradiso e Inferno trovando che la lettura fosse magnifica, la voce dell'attore mi parlava direttamente al cuore, nonostante mi mancasse l'aspetto del sottolineare (a casa poi andavo a ricercare il libro cartaceo per farlo in un secondo momento). "niente mi è delizia tranne te" mi risuonerà per sempre nella mente con quella voce. Adesso sto ascoltando La tristezza degli angeli, sempre letta dallo stesso attore.
Ho ascoltato La macchia umana e sono assolutamente certa che se lo avessi letto in formato originale lo avrei abbandonato. Ho dei precisi ricordi di me camminare per la piazza del palazzo della regione con in testa l'affastellarsi di frasi tipico di Roth che mi faceva sbuffare, ma ero in strada, stavo camminando e quindi via di cornacchie, lettere anonime e tutta una serie di divagazioni che probabilmente rendono Roth il grande autore che è, ma che non sono il mio pane quotidiano. Ma sono felice di essere arrivata in fondo a quella traversata, perché ne valeva la pena e sono felice che un mezzo non convenzionale mi abbia permesso di farlo.
Ho ascoltato Storia di chi fugge e di chi resta, letto dalla Bonaiuto, secondo me ci guadagna pure, anche se finora questo resta dei tre che ho letto quello più valido (ma ho amato per ragioni personali di più il secondo). Ho ascoltato dei racconti della Mansfield, bellissimi, mi hanno permesso di avvicinarmi ad un'autrice a cui giravo intorno da un bel po', credo proprio che nei prossimi mesi metterò mano alle sue raccolte complete.
ho abbandonato dopo pochi minuti di ascolto diversi libri che non consideravo adatti: se riuscirò li leggerò nel modo tradizionale o in carta o in ebook.
ovviamente, come per la lettura, si tratta di un'esperienza personale, per cui questa è la mia, che naturalmente non ha pretesa di universalità o di convincere nessuno.


quelli illustrati di yanez magazine sono davvero belli, qua gli ultimi:

E' stato uno dei miei primi acquisti dall'outlet di IBS, anni fa. Comprato d'istinto, proprio perché la trama mi gridava "lettura estivaaa!". Poi in realtà è ancora in coda, ma sono contenta di sapere che avevo visto giusto XD
Per quanto riguarda gli audiolibri, ammetto di non farne uso, perché ho provato (con quelli online sul sito di "Ad alta voce") e... nulla, perdo la concentrazione troppo facilmente, è come se la voce mi distraesse invece che aiutarmi a capire il testo. Dovrei tornare indietro ad ogni frase, perché "no, aspè, cos'è che ha detto?".
Forse è solo questione di abitudine. Ricordo che da bambina ascoltavo in radio le letture dei racconti di E.A. Poe e li riuscivo a seguire eccome (anche se in realtà mi mettevano a disagio).
Però è vero che personalmente non sono una grande fan della lettura ad alta voce. Non mi piace assistere a reading, non amo sentire leggere per radio in generale...
Non so se dipenda dal fatto che esercito soprattutto memoria visiva, e neanche a scuola ho mai letto o ripetuto la lezione ad alta voce: non mi serviva a nulla, io dovevo vedere e leggere con gli occhi, tutto il resto era distrazione (con somma disperazione di mio padre, che invece è un "uditivo", e infatti ogni mattina ascolta su Radio1 la lettura dei giornali, una cosa che a me dà direttamente l'orchite...).
Non so, forse non sono programmata per "ascoltare" i libri XD
Savasandir wrote: "D'altronde, il mio amore per i libri è nato grazie all'ascolto delle fiabe e dei racconti che mi leggevano i miei genitori."
Certo, anche per me (A mille ce n'è... etc.), ma la differenza era che allora non sapevamo leggere e l'aspirazione era quella di riuscire a farlo da soli il prima possibile (senza con questo voler sminuire l'importanza di un genitore che legge al figlio, pratica che è importantissima, e non solo per coltivare l'amore per la lettura) :-)
Certo, anche per me (A mille ce n'è... etc.), ma la differenza era che allora non sapevamo leggere e l'aspirazione era quella di riuscire a farlo da soli il prima possibile (senza con questo voler sminuire l'importanza di un genitore che legge al figlio, pratica che è importantissima, e non solo per coltivare l'amore per la lettura) :-)

Hai ragione, infatti non mi azzarderei mai a sostenere che ascoltare un libro è la stessa cosa che leggerlo, la prima è un’esperienza passiva, la seconda è attiva.
Però ho constatato che, proprio come da bambino, mi rilassa ancora molto ascoltare storie, specie nei momenti in cui non riuscirei a leggere un libro, e quindi ne approfitto. ;-)
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E anche se adesso i 3 mesi si sono ridotti a 15 giorni, l'impostazione mentale quella è. Così inizio a mettere da parte i libri da leggere "questa estate", come se avessi 3 mesi di cui almeno uno passato forzatamente al mare (la bambina ha le gambe storte, è pallida, la bronchite, il sole fa bene, lo iodio).
Nella scelta influisce il luogo (cerco di trovare libri affini al paese che visiterò), il tipo di viaggio (se ho 12 ore di aereo va da sé, che almeno 2 gialli lunghi devo trovarli), il tempo che avrò a disposizione. Infine, il kindle ha modificato di molto la lista: prima dovevo trovare libri "leggeri" e poco ingombranti, adesso posso scegliere quello che voglio (posto che almeno un cartaceo me lo porto, non si sa mai, e uno-due me li compro in viaggio).
Detto questo, la meta estiva è l'Irlanda (again), e la lista al momento è questa:
Qualcosa di leggero: Jalna, Mazo de la Roche (sì, è di Fazi che boicotto facendomi prestare il digitale)
Qualcosa di giallo (2 viaggi aerei): Quel che sa la notte, Il collegio che è anche ambientato a Dublino
Qualcosa di avvincente: Le strade di Laredo oppure Il confine
Qualcosa che ho scoperto in Irlanda: Ultimo parallelo
La lista è in definizione, mi manca il libro stra-bello ....