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Livid

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'Francesco Verso brings classic cyberpunk attitude to grand romantic obsession . . . a thoughtful meditation on what it means to be human and an exciting peek into a world that is just around the corner.' - James Patrick Kelly (Nebula, Locus and Hugo Award winner) In a future where most of Earth into a junk heap, Peter Payne is a trashformer, a scavenger, a kid under the thumb of a world too brutal to stay human. When his chance to change his fate is violently torn away, he embarks on a quest to rebuild the object of his obsession. Examining themes such as cybernetics, prosthetics, consumerism, robotics and transcendence, Nexhuman expands on classic science fiction to build a world as deep and searching as its main character. First published in Italian by Delos Books in 2013. First English edition published in Fantastica 2014 as Livid, rereleased 2015 as Nexhuman.

256 pages, Paperback

First published May 10, 2013

67 people want to read

About the author

Francesco Verso

171books105followers
Francesco Verso (Bologna, 1973) is a multiple-award Science Fiction writer and editor. He has published: Antidoti umani, e-Doll, Nexhuman, Bloodbusters, Futurespotting and I camminatori (made of The Pulldogs and No/Mad/Land). Nexhuman and Bloodbusters have been published in Italy, US, UK and China. I camminatori will be published by Flame Tree Press as The Roamers in Spring 2023. He works as editor of Future Fiction, scouting and translating the best SF from 12 languages and more than 30 countries. He’s the Honorary Director of the Fishing Fortress SF Academy of Chongqing. He may be found online at .

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Displaying 1 - 9 of 9 reviews
Profile Image for Luigi Bonaro.
Author24 books1 follower
May 13, 2013
Dal picco di Colle Vasto si possono osservare cumuli di spazzatura, la palta, si può intravedere il giovane Peter Pains, un trashformer che si guadagna da vivere ritrovando oggetti di valore nel fiume di immondizia. L’affresco della megalopoli magistralmente descritto ritrae un mondo distopico tragicamente al limite della sopravvivenza ricordando a tratti le atmosfere di Anthony Burgess.

Peter è disabile, ma ha arti artificiali, la preziosa Tantalium, un arto Water Proof 4, ritrovato nella palta e, al posto del moncherino della gamba, la Podox, una protesi ottenuta grazie a un baratto con il vecchio Ion, una sorta di Scienziato ex-demiurgo ridotto quasi alla demenza, la cui mente è stata fatta oggetto di cancellazione selettiva dai maledetti della Reverse, la società che gestisce tutto il sistema di riciclaggio dell’immondizia.

Peter è innamorato della bellissima Alba Vicente. Alba non è umana come lui, ha fatto il mind-uploading, la registrazione della propria identità su un corpo artificiale. Quelli come lei si chiamano nexumani, hanno fatto il load della memoria in supporti esterni, sopravvivono in corpi/copie artificiali, sono la prossima evoluzione del genere umano.

Quanta parte di te stesso puoi dimenticare e continuare a essere ancora tu?
� Cioè? Ogni copia diventa originale perché i nexumani sopravvivono al prezzo di una vita per volta? Come facciamo noi? Solo che loro vivono di più?

Charlie, il fratello di Peter, odia i nexumani e insieme alla sua banda, i Death Bones, rapisce Alba e la fa a pezzi. Da quel momento, Peter sarà animato da un’ossessione morbosa al limite della follia, recuperare le parti di Alba per poterla ricomporre.

Livido è principalmente una struggente storia d’amore, vissuta come malattia, la vittoria dell’uomo sulla morte attraverso l’amore, è la storia di una follia, la storia di una guarigione, di una ricostruzione simbolica di un’identità negata, la nostra:
Forse l’amore è una malattia, un’infezione come altre che chiamiamo affezione. È solo un morbo di diversa natura, misterioso e indecifrabile. È impossibile smettere ciò di cui non ci si rende conto.
Questo racconto è la ricerca dell’identità attraverso il corpo. Le parti di Alba, una volta smembrata, divengono come tutti gli altri oggetti, hanno un valore d’uso e un valore di scambio e, riciclate anch’esse, come tutto nella megalopoli, sono dotate di un tag RFID.

Per questo, Livido racconta di Peter, di Alba ma è una profonda riflessione sul corpo, inteso come ultimo appiglio tangibile d’identità, contrapposto alla dissociazione psichica della società attuale, alla mercificazione/massificazione delle individualità. Come sosteneva Baudrillard:

«tutta la storia attuale del corpo è quella della sua demarcazione, della rete di marchi e di segni che lo suddividono. lo sminuzzano, lo negano nella sua differenza e la sua ambivalenza radicale per organizzarlo in un materiale strutturale di scambio/segno, al pari della sfera degli oggetti, per ridurre la sua virtualità di gioco e di scambio simbolico».

In Livido si legge:
«Ogni giorno, sul lavoro, ricevo migliaia di dati, una nube di info-marketing e promo-vapore che avvolge ogni aspetto della realtà: date e luoghi di produzione, canali distributivi, destinazioni d’uso, tempi di utilizzo e punti di smaltimento e tutti quegli elementi del più generale processo di valorizzazione delle info-merci».

Vi è nel libro una ricerca, un desiderio del non classificato, esterno alla logica commerciale dello scambio, del riciclo, un ritorno alla realtà attraverso una particolare gnoseologia del corpo quasi morbosa, al fine di riacquistare l’esperienza conoscitiva dell’io al di fuori del sistema tassonomico scambio/segno imposto dalle regole della megalopoli. Siamo all’allegoria ma anche in questo caso, si mantiene un sottile confine e una sostanziale ambiguità tra nevrosi e lucidità, il processo di liberazione dalle griglie interpretative della megalopoli viene vissuto dal protagonista come una sorta di regressione infantile, un desiderio di ritorno a una sorta d’intelligenza sensorio-motrice, per dirla alla Piaget:

«Invece di cercare i teli della discordia, mi metto a cercare ciò che non possiede un tag. Le buste silenziose, i pacchi muti e tutti quegli oggetti che necessitano di essere scartati e toccati per animarsi e comunicare. Come durante l’infanzia, quando scoprire e imparare era l’unico modo per appropriarsi di un’esperienza e soddisfare una curiosità».

Sotteso a queste logiche vi è il tema del destino dell’uomo che, differentemente dalla maggior parte dei romanzi di fantascienza dove vi è un’antitesi uomo/macchina, vi confluisce completamente. Il cyberspazio diviene davvero il luogo più reale e più giusto dove vivere, dove trascendere il proprio sé affinché sia finalmente libero dalla schiavitù sociale dello scambio e della morte:
«I Chip sono la nostra destinazione»

Tutto ciò si potrebbe definire spiritualità dei circuiti, laddove
l’upload della coscienza è simile a una sorta di risveglio dell’anima dal torpore del materialismo e della quotidianità. Nel testo, vi sono riferimenti precisi alla Bhagavad gītā riportando all’idea di un’immortalità cibernetica del sé. Mi piace accostare a Livido questo passo della gītā:
«Esistevamo nel passato, esistiamo nel presente, e continueremo a esistere nel futuro. Questa è la comprensione preliminare nella vita spirituale—sapere di essere eterni».

In questo contesto l’upload nel cyberspazio non rappresenta la morte ma l’inizio dell’eternità.

Livido è onirico e immaginario, folle e struggente, pervaso da un’oscura ironia, altamente dannoso per la salute mentale. Ne consiglio vivamente il mind-upload.
Fatelo perché Livido è soprattutto un libro che fa riflettere, bello e unico nel suo genere.

Poscritto:
Riporto quanto scritto dal grande maestro Caronia qualche tempo fa:
«La nostra interiorità si sta trasformando a ritmo velocissimo, nel modo più radicale possibile: perde la sua unicità, diventa confrontabile con quella della macchina. Perché televisione e computer hanno aperto il nostro guscio, bruciando i nostri vecchi circuiti e facendone crescere di nuovi, ma noi abbiamo aperto il loro, credendo di trovare tubi catodici e circuiti stampati, e scoprendo invece con sorpresa che c’era tutto un mondo, che c’eravamo, piccoli piccoli, noi, con leggi di funzionamento, rapporti, sensi, un corpo nuovo».

Poscritto secondo, una citazione dal libro:
«È la nevrosi a renderci eroi, santi o soltanto malati?»
Francesco Verso,
Livido


Estratto da:
Profile Image for Giovanni Ranzo.
55 reviews4 followers
June 7, 2013
Lavoro estremamente interessante. Fantascienza contemporanea all'altezza dei classici.
La storia è intrigante, stimola la riflessione, e ci attira fino alla fine.
Lo stile è elaborato e originale, mai sciatto e prevedibile.
Decisamente da leggere, e non solo per gli appassionati del genere.
Profile Image for Mario Pacchiarotti.
Author9 books33 followers
December 25, 2015
Ma come, un altro libro di Francesco Verso? Be', vi avevo detto che mi era tornata la voglia di fantascienza, quindi mi sembra doveroso affrontare gli autori italiani e Francesco è sicuramente uno di quelli da considerare. Un libro non è abbastanza per farsi un'idea e forse neanche due, quindi era inevitabile che dopo e-Doll volessi leggere altro.

Aggiungo che sono ben contento di aver letto Livido, perché per il mio gusto questo romanzo è un gradino sopra a e-Doll. Non riesco a trovare difetti, mi è piaciuto tutto, la storia, l'ambientazione, i mille particolari, ma soprattutto tocca le mie corde la problematica dei nexumani.

La possibilità di scaricare la propria memoria e ricaricarla in una versione artificiale di noi è il trucco che Francesco si inventa per metterci di fronte a parecchi interrogativi. Domande che io mi sono posto tante volte, da appassionato di fantascienza e da (aspirante) scrittore. Un dedalo che mi attrae in maniera irresistibile. Un uomo artificiale che nasce con tutti i miei ricordi e ha le mie capacità mentali è davvero diverso da me? Si tratta della stessa persona o di una individualità diversa? Posso considerarlo umano? Sarà capace di provare sentimenti? Può morire? Che significato ha la morte per lui? E via con altre domande di questo tipo, a decine, a centinaia.

Non sapete quante mezze storie a riguardo mi ronzano da sempre nella testa. Il mio modo di affrontare questo tema al momento è differente da quella di Livido. La storia che sto scrivendo ha dentro la problematica nexumana, in un certo senso, ma di un tipo del tutto diverso. E non è la sola cosa che ho in cantiere dove si tocca l'argomento. Questo solo per dirvi quanto mi affascini il tema.

Un tema che in Livido funziona alla grande. Viene posto in maniera meno diretta che in tanti altri romanzi che affrontano il nexumano, perché il protagonista che seguiamo passo passo è un umano e solo indirettamente lo è anche la sua amata artificiale. Eppure alla fine nella nostra testa ronzano tutte quelle domande. O almeno, spero per voi che ronzino nella vostra come hanno fatto nella mia.

Insomma, un gran bel libro davvero. Non posso volere di più, fantascienza italiana, bella e interessante, scritta come si deve e potente nelle domande che pone.
E qui chiudo, che vado a vedere se c'è altro di suo da comprare.
Profile Image for Miki.
441 reviews3 followers
February 29, 2016
Il romanzo è ambientato in un futuro distopico, in cui le metropoli sono sommerse dalla spazzatura e la raccolta e il riciclo dei rifiuti sono una grande occasione di guadagno per bande di giovani criminali, e in cui i più abbienti possono scegliere di traslare la propria coscienza in un corpo nuovo e immortale diventando nexumani, tra l'invidia e l'odio di molti, e tutti sono connessi alla rete costantemente tramite visori che bombardano di pubblicità e identificano ogni oggetto di qualche valore a vista. Il protagonista, esperto raccattatore di rifiuti pregiati (componenti elettronici e simili), passa la sua vita a cercare di recuperare riassemblare il corpo di una nexumana che era stata gentile con lui da bambino per poi finire (morta?) fatta a pezzi nel mare di rifiuti metropolitani. Mentre le sue relazioni umane sono sempre più degradate e prive di senso e di calore, la sua ossessione per le parti mancanti del corpo aumenta portando all'inevitabile ambiguo finale. Interessanti alcune idee sulle possibilità tecnologiche future e le relative implicazioni etiche, ma la trama e i personaggi non mi hanno appassionato.
Profile Image for Miriam Mastrovito.
30 reviews20 followers
July 29, 2013
Peter Pains caccia la palta e sogna. Ha gambe lunghe, occhi chiari e seni prosperosi il suo sogno; si chiama Alba e lavora ai Cieli Boreali. Quando la spia con il binocolo dalla cima di Colle Vasto gli sembra tanto vicina da poterla toccare, eppure è irraggiungibile. Alba ha 23 anni e lui è solo un quindicenne, lei è bellissima mentre lui è un menomato, lei vende viaggi da favola e lui rovista tra i rifiuti per mestiere. In fin dei conti il suo è il sogno di un amore impossibile e ne è pienamente consapevole. Quel che ancora non sa è che quel sogno è destinato a infrangersi in più pezzi per poi finire in discarica, e non si tratta di una metafora...
Continua aleggere su Il flauto di Pan
Profile Image for Francesco Mantovani.
Author8 books3 followers
July 7, 2013
un romanzo sconvolgente per intensità, per idee, per forza narrativa. la trama evoca storie antiche riviste con la consueta fantasia di Francesco verso e la sua capacità di dipingere il presente facendo finta che sia il futuro. altamente consigliato a chi ama la sorpresa, il fantastico e le atmosfere decadenti.
Profile Image for Mara Cassardo.
Author5 books2 followers
June 15, 2014
Crudo. Vieni buttato tra cumuli di immondizia e lotti con il protagonista nella disperazione della sua vita da disabile in un mondo difficile e cattivo. Bello.
14 reviews
August 25, 2024
Un ottimo mondo cyberpunk, credibile ed inquietante quanto realistico e vicino. Uno scenario così complesso ed articolato che lascia la trama ed i personaggi indietro a livello di interesse e spessore. Livido è una fiaba dark intrigante, ma non coinvolgente quanto dovrebbe. Rimane il grosso merito di costringere il lettore a pensare a come sarà la società del futuro prossimo. Dove le nostre coscienze saranno dati ed i nostri corpi semi-eterni, cambiando radicalmente i rapporti sociali e passando per lotte estreme verso una nuova identità di genere e "guscio". Consigliato agli amanti della robotica e del cyberpunk.
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