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Rinascimento privato

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In queste pagine si racconta la vicenda di Isabella d'Este, divenuta marchesa di Mantova dopo il matrimonio con Francesco Gonzaga; non di una semplice per quanto raffinata biografia si tratta, però, quanto di un vero e proprio romanzo: sia per la presenza di alcuni personaggi totalmente inventati - come Robert de la Pole, corrispondente del re d'inghilterra e innamorato platonico di Isabella -, sia soprattutto per la qualità della scrittura, che sembra avvolgere in una sorta di abbagliante pulviscolo ogni figura e ogni fatto storico. Protagonista assoluta è lei, Isabella, che ormai alla soglia dei sessant'anni rievoca la propria vita da quando, sposa sedicenne, giunse a Mantova e in un periodo tra i più tumultuosi e fulgidi della nostra storia, a cavallo tra Quattro e Cinquecento, resse le fila del piccolo stato costruendo attorno a sé una corte di ineguagliato splendore.

488 pages, Paperback

First published January 1, 1985

83 people are currently reading
1604 people want to read

About the author

Maria Bellonci

44books34followers
Maria Villavecchia Bellonci was an Italian writer and translator especially known for her biography of Lucrezia Borgia. She and Guido Alberti set up the Premio Strega in 1947.

Maria Bellonci nasce a Roma nel 1902. Suo padre, Girolamo Vittorio Villavecchia, insegna chimica all’università ed è autore di un celebre trattato di merceologia. Da lui Maria dirà di aver appreso il rigore della ricerca scientifica. Frequenta l’Istituto del Sacro Cuore a Trinità dei Monti e il liceo Umberto I. Di questi anni, già intellettualmente vivaci, ricorderà «il senso di vita traboccante […] per il quale mi pareva d’essere chiusa in una mandorla d’immortalità».

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Displaying 1 - 30 of 100 reviews
Profile Image for Evi *.
390 reviews296 followers
August 1, 2021
Questo libro ha vinto il premio Strega.
Nel 1986.
Premio che nacque proprio per iniziativa della stessa autrice Maria Bellonci e del marito nel cui salotto letterario si incontravano numerosi amici scrittori .

Isabella d'Este, definita dalla storiografia "la signora del Rinascimento", figlia del duca Ercole d'Este di Ferrara e sposa del marchese Francesco Gonzaga di Mantova.
Donna, libera, imperiosa, gaia, a volte selvaggiamente risoluta, madre prolifica e moglie un po' ingombrante, dalla perizia diplomatica sotterranea e scaltra, organizzatrice di trame infinite, attenta alle regole di governo ma anche alle esigenze del suo popolo

E nei tempi in cui non esisteva Twitter, né i giornali, la TV, il telefono la storia si tesseva a suon di lettere e Isabella fu una grafomane inarrestabile che tenne le fila delicatissime tra la corte di Mantova e le grandi istituzioni politiche e di potere del tempo, lavorando segretamente per conservare e perpetuare il lustro di Mantova tra le innumerevoli realtà sparse sul territorio italiano, ducati, piccole corti, regni che in Europa facevano gola a tutti: al re francese, al Doge di Venezia, all'imperatore, allo stato pontificio, Italia da sempre e per sempre terreno di conquista.

Maria Bellonci scrive un romanzo storico, con rare libertà di finzione, frutto invece di una ricerca accuratissima svolta negli archivi di Stato di Mantova dove sono conservate le quasi circa 40.000 lettere che la marchesa Isabella ricevette e inviò in tutta europa nei suoi 60 anni di vita.

Per lei c'era sempre un "cavallaro" al galoppo con una busta nella borsa da consegnare. C'è posta per te...e, a quei tempi, a suon di lettere si consumava e agiva la storia.

Appassionata d'arte, mecenate, esperta di profumi e di cosmesi, di astrologia, perfetta padrona di casa, i suoi banchetti memorabili per novità di pietanze e per eleganza nell'apparecchiatura della tavola, ma soprattutto icona di stile senza essere una grande bellezza (di lei abbiamo poco un carboncino abbozzato e di profilo fatto Leonardo, un ritratto di Tiziano che per la verità pare l'abbia un poco photoshoppata ringiovanita e abbellita... suvvia come succede oggi) icona di eleganze nel vestire, nelle acconciature ardite, nelle fogge dei gioielli e imitatissima da tutta la nobiltà del Rinascimento.

Un personaggio affascinante che si muove nella culla di un Rinascimento, privato e pubblico; un romanzo bellissimo che cattura e non si smetterebbe mai di leggere.
400 pagine che volano e tanta, tanta voglia di ritornare a Mantova per sentire riecheggiare tra palazzo Ducale, palazzo Te, il castello di San Giorgio il fruscio di una veste di broccato prezioso che custodisce l'anima fervida e autorevole di Isabella.

P.S. C'è chi ha obiettato l'uso della prima persona da parte dell'autrice, ravvisando una certa superbia o pretesa ardita nell'identificazione psicologica con una donna del '500, una mancanza di distacco oggettivo. Personalmente è un procedimento stilistico che apprezzo e che mi ha reso il personaggio ancora più vivido, inoltre Maria Bellonci parlava con dottissima cognizione di causa, quindi forse le era concesso questa liberalità di forma.
Profile Image for Malacorda.
576 reviews291 followers
August 4, 2017
Opera complessa dai mille significati e sfaccettature, solo a proposito del titolo si potrebbe disquisire per ore.
Il primo impatto fa subito percepire una scrittura potente e una impressionante immedesimazione della scrittrice con il personaggio storico: certo tale immedesimazione è supportata da importanti studi e ricerche, ma non sarebbe possibile senza una sensibilità fuori dal comune che la Bellonci evidentemente ha. E non v’� dubbio che il personaggio Isabella d’Este Gonzaga e il personaggio Maria Bellonci abbiano molto in comune in quanto donne fuori dall’ordinario, ciascuna nella sua differente epoca.

La lettura è sempre coinvolgente: negli episodi storicamente rilevanti come il sacco di Roma o l’incoronazione dell’imperatore, ma anche nel ricostruire i momenti quotidiani, le cene e le feste tra familiari; in ogni descrizione delle stanze, degli abiti e delle acconciature è possibile calarsi autenticamente nell’epoca rinascimentale. La linea temporale della narrazione è frastagliata e procede in un alternarsi di racconti, ricordi, lettere, flashback: e all’interno di ciascuna di queste fasi del testo, il corso dei pensieri di Isabella è sempre irregolare, proprio come avviene nella realtà, quando parlando di qualcuno o qualcosa ci viene in mente qualcun altro o qualcos’altro, e ci si fa prendere dai ricordi. La vita di Isabella si ricompone dunque sotto gli occhi del lettore grazie a questo mosaico, con una narrazione che inizia con la marchesana già adulta e di cui l’infanzia e l’adolescenza vengono rievocate di volta in volta. A differenza del libro Segreti dei Gonzaga, dove si segue un filo molto più lineare che lo rende un testo molto storico, quest’opera grazie alla sua struttura particolare oltre che essere storica è anche fortemente introspettiva.
E� proprio il lato psicologico che avvince di più durante la lettura. Com’� ovvio intendere, gli avvenimenti personali e familiari si intersecano con gli eventi geopolitici di cui vengono esposte lucide analisi, sempre attraverso la ricostruzione dei pensieri di Isabella. E al succedersi degli accadimenti di ogni genere, le venature di inquietudine - talvolta angoscia e finanche tormento - di cui sono cosparsi i ragionamenti della marchesana, rappresentano il vero punto di rottura rispetto alla più usuale descrizione di un mondo rinascimentale che da sempre ci viene dipinto solo con i colori dello splendore. In realtà, se si cerca di vedere sotto la superficie dello splendore, in una congiuntura così mutevole e complicata, dove i signori vivevano nel continuo timore di coltellate alle spalle (sia fisiche che metaforiche) la vita non doveva essere un granché splendente, pur nel circondarsi di arte, piacevolezze e bellezze.
Il libro si conclude con una vena di malinconia: la storia, quella fatta di re e di guerre ma anche dei popoli e del susseguirsi di eventi complessi, anche se sembra fare da sfondo è destinata a procedere sempre ugualmente come un rullo compressore e a passare sopra tutti i personaggi, su tutte le persone potenti come sui miseri sudditi, e le due categorie possono in effetti avere in comune a volte gli stessi crucci, affanni e miserie. In tale prospettiva risulta anche suggestivo, nonostante l’apparente banalità, il motto conclusivo del “vivere una libertà inventata giorno per giorno, secondo i chiari e gli oscuri delle proprie verità�.
Profile Image for Simona.
955 reviews223 followers
October 25, 2015
Per chi come me è rimasto affascinato dal periodo del Rinascimento, ritroverà in questo romanzo pezzi di storia ed immagini tipiche di quegli anni.
Maria Bellonci, con uno stile elegante e raffinato, guida il lettore nel mondo del Rinascimento contraddistinto da eventi, personaggi, epoche che lo hanno reso grande. Ci addentriamo nelle stanze, nei meandri di ogni palazzo (compresa la descrizione degli abiti e delle serate), conosciamo meglio Ludovico il Moro e tanti altri grandi protagonisti.
In linea con il prosieguo della storia, entriamo anche in contatto con due figure create dalla fantasia della Bellonci, ovvero Isabella e Robert de la Pole. Isabella è una donna come tante, con le sue passioni, i suoi turbamenti, i suoi timori, i suoi dubbi, le sue insicurezze che attraversa la vita tra immaginazione e storia.
Una atmosfera dalle tinte retrò e vintage che ci trasporta in un mondo lontano, ma sempre affascinante.
Profile Image for Dagio_maya .
1,053 reviews326 followers
April 18, 2023
”Sono tempi sordi, colmi di cupi avvisi, e soffrendo tanti affanni dell’intelletto e dell’anima non c’� persona che non sia inquieta.�

description


”Il mio segreto è una memoria che agisce a volte per ٱà.
Isolata, immobile, sul punto di scattare, sto al centro di correnti vorticose che girano a spirali in questa stanza dove i miei cento orologi sgranano battiti diversi in diversi timbri.
Se alzo il capo li vedo fiammeggiare, e ad ogni tocco di fuoco corrisponde un’immagine.
Sempre sono trascinata fuori di me dalla tempesta di vivere.
Che cosa è il tempo, e perché deve considerarsi passato?
Fino a quando viviamo esiste un solo tempo, il presente. Una forza struggente mi prende alle viscere: costruttiva o devastatrice non mi è dato di sapere; è senza regola, almeno apparente.�



Poche righe ci introducono e ci danno la misura dell’assertività di chi ci parla.
Isabella d’Este ci racconta il suo Rinascimento.
Attraverso i suoi occhi e le sue emozioni attraversiamo trent’anni di storia italiana.
Il racconto di un Rinascimento Privato, dunque, in quanto soggettivo.

Sette capitoli intervallati da dieci intermezzi nella Stanza degli Orologi e dodici lettere di un prelato inglese, Robert de la Pole.
Quest’ultimo (innamorato di Isabella) è un personaggio immaginario ma le sue missive sono un utile espediente letterario per fornirci sia informazioni sia un giudizio degli avvenimenti anche da un altro punto di vista.

La Stanza degli Orologi è uno spazio angusto dove Isabella mette mano ai ricordi.
E� il 1533 e la mente torna indietro a partire dall’inizio del secolo quando era bambina alla corte di Ferrara.

Un’epoca, quella del sedicesimo secolo, più che mai ricca di contrasti ed equilibri precari.
Il suolo italiano è il centro della scena su molti fronti.

Da un lato la splendida affermazione della creatività artistica per cui ogni Ducato si faceva promotore e finanziatore della miriade di artisti che girovagano tra le corti.

Dall’altro l’asprezza e l’avidità di possedere terre ed affermare il proprio potere per cui leghe ed alleanze si facevano e disfacevano ad ogni battito di ciglia.
Uomini acclamati come eroi il giorno dopo si ritrovavano chiuse le porte della città e banditi come traditori.

Isabella si rivela come donna di potere attenta e scaltra nel muoversi su entrambe le scene.
Un’epoca di pugnalate alle spalle, agguati nei vicoli, spie e venefici richiede intelligenza, furbizia.
Nascere donna, poi, non è mai un buon affare a meno che si presentino congiunzioni favorevoli per cui si è al potere.
Così, Isabella, vive con tristezza la nascita delle figlie femmine manifestando tutte le sue doti materne con i figli maschi soprattutto con Federico, il primogenito e quindi destinato a guidare il Ducato di Mantova.

Romanzo aristocratico sia nella forma sia nel contenuto dove traspare non solo la passione storica di Maria Bellonci ma una certa ammirazione per Isabella d’Este la sua capacità di restare sulla scena nonostante la sua capacità di governare fosse ostacolata.

� Mi è stato fatto intendere in tutti i modi che l’ingegno è una condanna per una donna; e si deve pagare caro�
Profile Image for piperitapitta.
1,035 reviews439 followers
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September 5, 2017
Soddisfazioni

Copertina rossa rigida senza ISBN: raccattato oggi per 5� a Piazza Verdi, uscendo dal bar dove avevo appena mangiato un tramezzino, diretta dall'osteopata - santo subito! - che periodicamente mi scrocchia e rimette in sesto.
Sento di aver fatto un affare.
Profile Image for Silvia ❄️.
234 reviews33 followers
September 17, 2020
Con “Rinascimento privato� ho inaugurato la mia prima esperienza con Maria Bellonci e che dire... Ne sono rimasta piacevolmente colpita! Sembra quasi di leggere un diario scritto direttamente dal pugno di Isabella d’Este, il linguaggio è colto e raffinato e ci sono molti rimandi ad un italiano cinquecentesco. Forse, proprio per questo, si potrebbe fare un po� di fatica all’inizio per abituarsi alla scrittura, ma in poco tempo si viene conquistati dalle eleganti e superbe descrizioni, minuziosamente dettagliate, che ci catapultano direttamente nella dimora di Isabella, quasi come se stessimo passeggiando accanto a lei.
Ho trovato meraviglioso l’escamotage delle lettere inviate da un personaggio fittizio, Robert De La Pole. A lui la Bellonci affida il compito di comunicare alcuni avvenimenti storici fondamentali per la narrazione e la contestualizzazione della storia.
Prima di iniziare la lettura di questo romanzo, avevo recuperato la biografia di Isabella d’Este e Lucrezia Borgia scritta da Alessandra Necci, all’interno della quale cita spesso Maria Bellonci, con molti rimandi alle sue opere. Quindi sono arrivata preparata a Rinascimento Privato, avevo già bene in mente un quadro completo della situazione storica del Rinascimento in Italia (oltre ai ricordi che mi sono rimasti dalle lezioni di storia del liceo). Consiglio a chiunque abbia voglia di leggere questo libro un ripasso generale del periodo storico, nonostante sia tutto chiaro e il romanzo non si basi sui fatti storici, bensì sui sentimenti e sulla vita di questa grandissima donna rinascimentale. Sicuramente potrebbe aiutare a capire perché si sia arrivati a tali eventi e ad empatizzare meglio le sue emozioni.
Consigliatissimo a tutti gli amanti del genere romanzo storico: accrescerà in voi la voglia di andare a visitare Mantova, Ferrara e Roma (io ho la fortuna di essere di Roma e di conoscere i luoghi che vengono descritti) e passeggiare dove un tempo usava intrattenersi la Marchesana.
Profile Image for Sandra.
954 reviews317 followers
April 27, 2015
Come in un grande palcoscenico teatrale, un’epoca storica fatta di chiaroscuri, il Rinascimento italiano, scorre davanti ai nostri occhi e viene illuminata, grazie anche alla luce proveniente dalla sontuosa lingua utilizzata dalla Bellonci, attraverso la figura di una donna che di tale epoca fu emblema e simbolo, Isabella d’Este marchesa di Mantova, che narra in prima persona, come in un suo diario privato, le tumultuose vicende che la videro protagonista e spettatrice. Una nobildonna educata alla corte ferrarese all’ammirazione appassionata e nostalgica per il mondo cavalleresco, per le gesta eroiche e per i cavalieri forti, leali e magnanimi quali quelli descritti nell’”Orlando innamorato”del Boiardo, di una cultura raffinata ed aristocratica, che, grazie alla sua intelligenza sopraffina, riesce a districarsi brillantemente tra gli intrighi, le vendette e il desiderio di conquista dei “lupi di più ingorde brame� venuti d’Oltralpe a sottomettere i popoli italici, “greggi inutili e malnati�, divisi in una miriade di domìni sottoposti alla sfera di influenza dell’uno o dell’altro dei contendenti. Gli eventi degli anni compresi tra il 1500 e il 1533 sono tra i più cruenti e sanguinari della storia italica, basti pensare al sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi nel 1527, vissuto e narrato drammaticamente dalla marchesa, in un intreccio di realtà e fantasia che coinvolge profondamente il lettore. L’incertezza dei tempi si riflette nella personalità della marchesa, in cui, con la maturità, prevalgono il senso dell’instabilità, del prevalere della “fortuna� sulla capacità dell’uomo di dominare il proprio destino, simbolicamente riflessi nell’ariostesca pazzia di Orlando.
Una donna del Rinascimento, anzi la personificazione dell’epoca rinascimentale: un equilibrio dinamico tra umanesimo colto ed ottimista e un profondo senso della tragicità dell’esistenza.
Un romanzo grandioso, un affresco vivido e complesso di un mondo, che aiuta a comprendere gli eventi storici meglio che un arido libro di storia.
Profile Image for Rosita Mazzei.
Author6 books26 followers
January 23, 2019
Romanzo storico davvero ben scritto, degno di essere letto e riletto. Stile impeccabile
Profile Image for Simona B.
926 reviews3,126 followers
October 29, 2015
"La perfetta bellezza in qualunque momento si mostri interrompe almeno per qualche istante il corso del tempo fissandolo in un momento unico e immutabile."

Da questo romanzo emerge in pieno la vera e più spontanea attitudine della Bellonci: l'attitudine di un'osservatrice, una chirurga del mondo, una scienziata alle prese con l'homo sapiens immerso nella spietata realtà, suo habitat naturale. Le sue analisi delle dinamiche interpersonali e l'evidentissima cura usata nella costruzione della personalità protagonista e voce narrante, Isabella d'Este, sono di un'acutezza sconcertante.
Se solo si fosse concentrata su quelle.

La ricostruzione storica è impressionante, ma l'ambientazione da sola, per quanto solida, non fa un romanzo. A volte avevo l'impressione di star leggendo un saggio. Se il mio unico intento fosse stato quello di documentarmi sul periodo storico, naturalmente sarebbe stato quello il genere che avrei scelto; ma avevo tra le mani un romanzo, ma quel che ne ho ricavato è stata solo Storia e nessuna storia. L'abilità della Bellonci di trasformare le parole in racconto si mostra solo al livello microscopico del dettaglio, delle rivelazioni di poche secondi, dei motti di quattro righe, ma tutte le sue incantevoli sottigliezze non sono state capaci di delineare ai miei occhi un quadro d'insieme che fosse in grado di toccare in me una qualche vera corda.

Accademicamente esemplare; narrativamente deludente.
Profile Image for Sakura87.
417 reviews102 followers
July 29, 2016
Nato a partire dalle ricerche effettuate per una sceneggiatura Rai mai trasmessa su Isabella d'Este, Rinascimento privato ricostruisce in una finta autobiografia la vita della marchesa di Mantova, probabilmente la seconda figura femminile più celebre e autorevole del Rinascimento italiano dopo Lucrezia Borgia.

In un lungo flashback dal narratore un po' incerto - talvolta vi si descrivono scene a cui la protagonista non era presente come se lo fosse stata -, Isabella d'Este ripercorre gli eventi salienti della propria vita tra il 1500 e il 1533, in una linea temporale altalenante che ora si concentra sugli avvenimenti di un mese, ora salta avanti di qualche anno. La continuità del romanzo è spezzata dalle lettere del fittizio ecclesiastico inglese Robert de la Pole, platonicamente innamorato di Isabella, e probabilmente creato dalla Bellonci sia per restituire almeno in parte una visione del personaggio dall'esterno che per descrivere avvenimenti e personaggi a lei lontani.
Gli oltre trent'anni trattati sono densi di personaggi e avvenimenti: personalità artistiche che transitano dalla corte dei Gonzaga - Raffaello, Castiglione, Mantegna, Ariosto, Pico della Mirandola -, ben cinque papi che si succedono tra intrighi e giochi di potere - Alessandro VI, Giulio II, Leone X, Adriano VI, Clemente VII -, oltre a regnanti, condottieri e strateghi che con i Gonzaga intrecciano effimere alleanze e altrettanto temporanee inimicizie - Cesare Borgia, Machiavelli, Francesco I e Carlo V.

L'importanza dei romanzi storico-biografici di Maria Bellonci, si legge da qualche parte, risiede nel loro valore divulgativo. Si fatica a crederlo, perché Rinascimento privato è tutto fuorché divulgativo: i preziosismi lessicali e sintattici rendono la lettura un'impresa piacevole eppure impegnativa, senonché il difetto principale dell'opera � se la leggiamo in questi termini � è che oscilla continuamente tra saggio e romanzo senza sbilanciarsi né in un senso né nell'altro.
Manca del tutto la cornice storica: ogni avvenimento è filtrato in prima persona dagli occhi di Isabella d'Este, come se il libro fosse uno splendido ritratto a cui è stato ritagliato via lo sfondo: il lettore poco esperto di storia rinascimentale italiana faticherà parecchio ad abbracciare una panoramica d'insieme. Isabella si riferisce a “Giulio�, al “fratello�, al “padre�, a “Ippolito�, ai “francesi�, alla “rivolta dei veneziani�, al “nipote Sforza�, e al lettore all'oscuro delle coordinate storiche entro cui si mosse Isabella d'Este è difficile seguire il filo del discorso senza un motore di ricerca aperto sottomano.

Né saggio, dunque � perché scivola nell'invenzione -, né romanzo � poiché è difficile lasciarsi intrattenere da una lettura continuamente spezzata da rimandi oscuri: alla puntualissima introspezione psicologica non si accompagna purtroppo una struttura equilibrata che consenta di far luce sull'esterno della protagonista, oltre che sull'interno. Alla Bellonci va comunque il merito di aver spogliato figure femminili come Isabella d'Este e Lucrezia Borgia da pettegolezzi e leggende, scegliendo di renderle personaggi umanissimi.
Rinascimento privato è insomma una biografia barocchissima, un virtuosismo linguistico che perfettamente ricalca l'italiano cinquecentesco rendendolo al contempo fruibile al lettore moderno. Esperimento interessante e notevole, ma lascia il tempo che trova: il lettore si perde tra le morbide e lussuose coltri dell'italiano forbito della Bellonci, letteralmente, e la tentazione di svanire tra i loro flutti chiudendo il libro e abbandonando la lettura per altre meno elevate ma dai contenuti più concreti è forte.

Recensione pubblicata anche sulla Stamberga insieme alle note biografiche sull'autrice:

Profile Image for Novella Semplici.
419 reviews9 followers
January 30, 2019
Maria Bellonci (1902-1986) non la conoscevo. E' stata una personalità importante dei circoli culturali italiani, fondatrice del premio Strega da lei vinto nel 1986 proprio con questo titolo, "Rinascimento privato". Era specializzata in romanzi storici molto accurati, tanto da diventare divulgativi per il grande pubblico, che ha apprezzato le sue opere su Lucrezia Borgia, Marco Polo e altre importanti personalità italiane dell'epoca che fu. Da due sue opere su Marco Polo e sulla famiglia Gonzaga sono state tratte sceneggiati televisivi. Questo testo parla anche dei Gonzaga ma da una prospettiva diversa: vuole essere infatti una "autobiografia" (in quanto l'autrice la fa parlare in prima persona, come una sorta di diario segreto) di Isabella d'Este (1474-1539), nata da Ercole d'Este ed Eleonora d'Aragona, figlia del re di Napoli, e poi andata sposa a Francesco Gonzaga e quindi marchesa di Mantova. Già di per sé la protagonista è una personalità molto interessante: donna colta, intelligente, che prese le redini del governo direttamente quando il marito fu prigioniero a Venezia e poi alla sua morte in reggenza del figlio Federico, riuscendo a districarsi tra potentati quali il papato, l'imperatore, il re francese, Venezia, e salvaguardando sempre l'interesse familiare e del futuro ducato (suo figlio Federico fu nominato duca da Carlo V). Oltre a questo, era una grande amante delle arti (pittura, scultura, oreficeria, letteratura) e una donna che dettò la moda del periodo con abiti e acconciature che fecero storia esse stesse. La Bellonci si immedesima in questa figura immensa di donna, madre, politica ante litteram, non immune ai pregiudizi e alle debolezze dell'epoca; in particolare alla predilezione per il primogenito maschio e a una certa freddezza nei confronti delle figlie femmine, soprattutto la maggiore; all'usare i matrimoni e le "vocazioni" religiose come metodo di scambio di alleanze: in questo era una donna dura e ferma. Ma ne illustra soprattutto i patimenti, le incertezze, i dolori che le sue scelte accompagnarono, il suo aspetto "privato" appunto, come sottolinea il titolo. Vediamo scorrere in questo "falso" letterario l'intera storia d'Italia, dell'epoca, lo scontro tra papato e impero, l'Italia terra di conquista prima francese poi spagnola, gli Sforza di Milano (la sorella di Isabella, Beatrice, era la moglie di Ludovico Sforza), gli Este di Ferrara su cui regnerà suo fratello Alfonso, i suoi rapporti con il marito Francesco II, che avrà verso di lei affetto ma anche gelosia per le sue capacità politiche, e che avrà come amante la famosissima Lucrezia Borgia, che sarebbe andata in sposa allo stesso Alfonso d'Este divenendo quindi ufficialmente sua cognata. La lotta contro Venezia, il famoso e terribile sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi del 1527, l'avvento al potere del figlio Federico che diviene duca ma che cercherà di sottrarsi come in parte aveva fatto il padre al controllo di questa madre saggia ma ingombrante e che dimostrerà al governo meno capacità. Il tutto con un'unica falsità: le lettere inviate da Robert de La Pole, personaggio veramente esistito, inglese, amico di Erasmo da Rotterdam. Non pare che i due si siano realmente conosciuti, ma la Bellonci con questa sorta di falsa corrispondenza a senso unico (Isabella non risponderà mai alle lettere) in cui pare esserci una neppur tanto tacita attrazione, almeno platonica, dà una struttura precisa al suo romanzo e permette di dare uno sguardo anche a ciò che succedeva in Europa, in particolare alla riforma luterana.
Che dirvi di altro? La prosa è ricca e in certi casi un po' pomposa; non ho letto altre opere della Bellonci per ora, ma sinceramente se pensiamo a quello che poteva essere un diario di una donna colta dell'epoca, questo stile non contrasta proprio per niente con il quadro. Isabella d'Este è nota proprio per la fitta corrispondenza che ha tenuto con mote persone, a fini politici, artistici ma anche personali (in particolare le lettere che si scambiava con la cognata ed amica Elisabetta Gonzaga). Quindi chi è abituato a uno stile più piano in certi punti può storcere il naso. Ma per me è un capolavoro. Mi sono fatta una sorta di viaggio, immedesimandomi anche io nelle fattezze e nei pensieri di questa gran signora, amata dal suo popolo, nella difficoltà di governo, della signoria illuminata, delle sete e dei broccati, ma anche delle ingiustizie contro le donne, che trapuntano un po' tutto il testo, dai matrimoni combinati da giovanissime, al convento per le più piccole, all'esclusione da ogni possibile peso politico (magistrale in questo senso l'epiteto di "puttana" datole dal papa nemico Giulio II, e la lotta che dovette sostenere, combinando razionalità e affetto, sdegno e sottomissione, sia con il marito sia con il figlio quando era necessario pensare allo Stato ed essi avevano fastidio che lei fosse migliore di loro. Magistrali due capitoli: quello in cui lamenta il proprio dolore per il tradimento del marito, di un'umanità tangibile, e la lettera finale del messo inglese, in cui la descrive come donna forte, bella, e la invita a d andare fiera di se stessa e del proprio intelletto, e a non smettere mai di ridere, cantare, ballare ed essere felice, talmente bella da farmi versare qualche lacrima. Leggetelo.
Profile Image for La contessa rampante.
154 reviews91 followers
October 14, 2019
Nel 1986, poco dopo la sua morte, Maria Bellonci vinse il Premio Strega, che ella stessa aveva creato nel suo salotto letterario insieme al marito Goffredo. �

Il libro che le valse quel riconoscimento - il più ambito dagli autori italiani anche dopo 72 anni - è “Rinascimento privato�, un romanzo storico che ha per protagonista Isabella D’Este, marchesa di Mantova e sposa di Francesco Gonzaga. �

Il romanzo riprende una struttura sempre uguale per scandire i momenti più importanti della vita di Isabella.
All’inizio di ogni capitolo ritroviamo la marchesa nella stanza degli orologi di Palazzo Ducale nell’anno 1533. Qui la donna si lascia andare a lunghe riflessioni sulla sua vita, tornando nel passato e introducendo il racconto degli anni che andrà ad affrontare nelle varie sezioni del romanzo. �

Oltre a ciò, la narrazione di Isabella è spesso interrotta dalle lettere di Robert de la Pole, un ecclesiastico inglese che non smetterà di scrivere alla marchesa parole piene di ammirazione e di stima, anche se lei non lo degnerà mai di una risposta. �

De Pole è un personaggio fittizio che serve alla Bellonci per introdurre e descrivere figure di spicco con cui la Gonzaga non verrà mai in contatto, ma che furono protagonisti importanti del Rinascimento: Erasmo da Rotterdam, Martin Lutero, Raffaello Sanzio e tanti altri. �

Maria Bellonci non si limita a descrivere solo gli avvenimenti di quel periodo storico, ma ce lo fa vivere portandoci nelle corti italiane del Cinquecento, descrivendo ogni vestito, gioiello, feste e usi dell’epoca. �

Quella di Rinascimento privato è una lettura complessa, ma pian piano abituandovi allo stile, andando a conoscere meglio la vita di questa coraggiosa e forte donna -quale era Isabella d’Este - diventerà tutto molto più scorrevole e la scrittura della Bellonci, così ammaliante e raffinata, vi conquisterà. �
Profile Image for Mrs Darcy of the House Stark.
245 reviews1 follower
April 23, 2023
Una martellata sulle dita sarebbe stata decisamente più piacevole.
Scrittura lenta, lentissima e per nulla attraente. Delusione assurda!
Profile Image for Rowizyx.
371 reviews190 followers
September 10, 2015
Molto bello, anche se non proprio di "arrivo" immediato. Però forse è giusto, perché è il ritratto di una donna davvero complessa, che ha vissuto più di una vita e si è trovata in mezzo a eventi davvero fuori dal comune. Isabella a volte viene descritta come una nobile un po' bruttina e mortalmente invidiosa di sua sorella Beatrice, invece qui esce un ritratto spigoloso ma molto interessante.
Le lettere di Robert de la Pole fanno da struttura cardine, ma quello che mi è piaciuto in particolare è il realismo della reminiscenza di Isabella: spesso i personaggi che ricordano il loro passato vanno troppo in linea retta, partono dall'infanzia e non incrociano mai i ricordi, come invece succede nella realtà. Isabella a volte non è facilissima da seguire, se non si conosce bene la sua storia e le vicende in cui è stata partecipe, però invoglia a saperne di più, il che è un punto positivo.
Profile Image for Carol.
1,360 reviews
August 19, 2012
This book is a first-person narrative fictional autobiography of Isabella d'Este, marchesana of Mantua and one of the most prominent, admired, and powerful women of the Italian Renaissance. Bellonci does an excellent job of bringing Isabella to life, giving vivid reality to both her inner and outer selves. Isabella is a great character - she was a very intelligent, clever woman who was well-educated and able to hold political power. She didn't see herself as simply an heir-bearer and domestic attache to her husband Francesco Gonzaga (marquis of Mantua) - she saw herself as his more or less equal partner in government. She really knew what she was doing and really understood the world and times she was living in. Reading such a well-written book about her was a delight.
Profile Image for Cristina.
172 reviews7 followers
November 10, 2021
Sono rimasta incantata dalla scrittura di questa autrice: un linguaggio, ricco, aulico e ricercato degno del personaggio di cui racconta.
È un libro impegnativo, frutto di vent'anni di ricerche che mi ha fatto scoprire e apprezzare Isabella d'Este e il rinascimento.
Profile Image for Stefania.
42 reviews
February 27, 2021
Ho fatto tanta fatica. Pur conoscendo molto bene il periodo storico (il che aiuta) ho avuto difficoltà proprio con lo stile della Bellonci. Non ci sono entrata.
Profile Image for Domenica (_salsedine).
68 reviews2 followers
January 23, 2025
Per chi ama la storia, il Rinascimento italiano e i memorabili personaggi femminili.

“Rinascimento privato� è una sorta di diario segreto che Maria Bellonci scrive nell’ultimo periodo della sua vita, a quasi ottant’anni, poco prima di morire e poco prima di conoscere l’esito dei voti del Premio Strega, che quell’anno la vedrà vincitrice.

Il romanzo ruota attorno alla figura di Isabella d’Este, signora di Mantova durante il periodo rinascimentale. Denso di personaggi e avvenimenti, con uno stile sontuoso ed elegante che a tratti può rendere difficile la lettura.

Ho amato il personaggio di Robert de la Pole, unico personaggio inventato del romanzo, che racconta la sua vita tra l’Inghilterra e le corti italiane, attraverso dodici lettere alle quali Isabella non risponderà mai. Ma che conserverà gelosamente tra i suoi doni più cari.
Profile Image for For the love of books.
93 reviews4 followers
June 24, 2018
Scrittrici come la Bellonci sono rare a trovarsi: grande osservatrice, raffinata narratrice.
Questo romanzo è l'esempio del suo stile unico con il quale trascina il lettore nella Storia pur inserendo elementi di fantasia che hanno il potere di arricchire la narrazione.
Profile Image for Sergio.
1,270 reviews111 followers
November 6, 2022
Raccontato in prima persona questo libro storico mai noioso o statico, è scritto in un italiano "antichizzato" che dona ulteriore lucentezza a quello che narra soffermandosi su Mantova, le sue bellezze architettoniche e i suoi tesori d'arte ma soprattutto sulla splendida figura di Isabella d'Este, sposa di Francesco Gonzaga Signore di Mantova, grande dama, capace di governare e di tessere invisibili ma efficaci tele diplomatiche per salvaguardare dalle mani rapaci dei potenti il suo piccolo regno e la sua dignità di donna, di sposa, di madre. Questo libro attraversa un periodo travagliato della storia d'Italia, quel secolo rinascimentale che se dal punto di vista artistico segna il risveglio da un torpore durato secoli, da quello storico e geografico mostra un territorio ancora diviso in tanti staterelli deboli e succubi delle mire espansionistiche dei Borgia, di Venezia, dei re di Francia e dell'Imperatore nonché dei Papi che solo l'accortezza e la lungimiranza di menti politiche raffinate possono salvare dal disastro. In questo difficile e complicato scenario si muove Isabella, protagonista a volte diretta ed altre sotterranea, di tante molteplici vicende in questo mosaico così complicato. Una lettura a volte difficile ma sempre avvincente
Profile Image for Libriletti.
343 reviews74 followers
October 27, 2020
Purtroppo non mi è piaciuto. Forse non è stata una buona scelta ascoltarlo in audiolibro, perché non è stato facile rimanere a lungo concentrata quanto necessario. È un romanzo che unisce realtà e finzione, senz'altro ben scritto e oggettivamente ben lavorato, ma almeno a me non ha provocato emozioni e curiosità (non escludo che ad altri possa invece piacere molto, anche perché ne avevo sentito parlare bene). Interessante fino a metà, poi ho iniziato ad annoiarmi e probabilmente avrei dovuto interrompere l'ascolto, ma, ahimé, faccio parte di coloro che non riescono a lasciare un libro a metà una volta cominciato.
Profile Image for Barbara Longo.
246 reviews
May 8, 2023
Opera mastodontica, lettura complessa e allo stesso tempo a cavallo fra realtà storica e finzione narrativa.
La Bellonci riesce a chiudere in un romanzo storico il trentennio prolifico della mecenate Isabella d’Este. Fra Mantova e Milano, fra storie di letto…intrighi, racconti tratti da veritieri diari o inventate epistole l’arte, la storia, la politica del rinascimento italiano fra il 1500 e il 1533 ci troviamo a tratti coinvolti e a tratti, almeno personalmente, annoiati da questa scrittura. Non è un libro facile, non si legge tutto di un fiato, serve ogni tanto riprendere il filo della narrazione.
Profile Image for Veronica D'Archivio.
63 reviews
April 30, 2019
Non vedevo l'ora di finire questo libro. Non perché mi piacesse, ma perché me lo sono portata dietro per ben 4 mesi.
Una noia infinita, un romanzo che non mi ha presa per niente.
Vogliamo poi parlare dell'inutilità e della banalità di de la Pole? Meglio di no.
Interessante da un punto di vista storico, perché sicuramente è un romanzo che si basa su uno studio documentato, ma siccome è, appunto, un romanzo e non un saggio di storia, devo dire che ne sono rimasta molto delusa.
Profile Image for DS25.
499 reviews14 followers
July 10, 2021
"...questo solo volevo dirvi. E quest'altro: giocate, ridete, cantate, e suonate, e studiate e leggete e fatevi dipingere quadri, amata mia nell'anima. Anche se vi scriverò ancora, e magari a lungo, forse mai vi saluterò con la commozione di stasera avendo scoperto in voi una delle rarissime creature che vivono una libertà inventata giorno per giorno, secondo i chiari e gli oscuri delle proprie verità".

Grazie, signora Maria. Alla lettura e, se Dio vorrà, alla prossima.
Profile Image for Maria Chiara Maestri.
870 reviews9 followers
March 31, 2020
E' la biografia della duchessa di Mantova Isabella d'Este, raccontata direttamente da... se stessa. L'artificio riesce perfettamente perchè l'autrice si è ampiamente documentata e, con uno stile meraviglioso, ricostruisce l'epoca e le vicende. Consigliatissimo
Profile Image for Andrea Giovanni Rossi.
91 reviews
April 17, 2025
Testimone consapevole di un’epoca grandiosa e contraddittoria, Isabella d’Este si avvolge in un ideale di perfezione che il mondo reale non le concede, trasformando il suo palazzo e la sua vita in un raffinato, seppur fragile, Rinascimento privato
Profile Image for Francesca (A tavola coi libri).
251 reviews25 followers
April 7, 2020
"Avete occhi fatti per vedere lontano; ma siete donna e potrà esservi difficile."
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✨Una delle donne più influenti del Rinascimento. Isabella d'Este è stata una mecenate, collezionista e una gran dama. Ma soprattutto, un'abilissima politica, frutto di un'istruzione di prim'ordine e di una ragnatela di conoscenze con le personalità più influenti della politica, costruita grazie a una copiosa corrispondenza e a numerosi incontri possibili grazie al suo status di primogenito (nonostante non fosse un uomo) e al titolo di Marchesa di Mantova. ✨Ha ispirato e si è lasciata ispirare delle personalità più influenti del tempo, dall'arte, alla musica al teatro. Ariosto le ha decantato versi "in anteprima"'dell'Orlando Furioso, Da Vinci l'ha ritratta in vari disegni, ai ferri corti con Andrea Mantegna si è servita di lui e di altri artisti per affrescare il suo Studiolo e la Grotta. È stata la prima donna ad avere uno spazio privato per i propri interessi artistici e culturali. .
� Una piccola parte della biografia di una grande donna protagonista del libro Premio strega 1986, Rinascimento privato di Maria Bellonci. Una figura romanzata attraverso le infinite lettere che Isabella ha scritto nell'arco di una longeva vita. .
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