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Giro del mondo - La sfida!
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SiMo
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Dec 14, 2018 06:25AM

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Lalalah wrote: "Per la task 86.b, Isole Salomone (un libro di un autore proveniente da uno Stato insulare), ho letto Vera, di Elizabeth von Arnim.
Questo per me era il quarto romanzo della von Arn..."
Ho letto due romanzi della von Arnim e mi sono piaciuti tantissimo tutti e due. Poi ho letto nella trama di questo che è paragonato a Rebecca della du Maurier (libro che adoro) e mi è toccato aggiungerlo in wishlist. Grazie di avermelo fatto conoscere, non lo avevo mai sentito!
Questo per me era il quarto romanzo della von Arn..."
Ho letto due romanzi della von Arnim e mi sono piaciuti tantissimo tutti e due. Poi ho letto nella trama di questo che è paragonato a Rebecca della du Maurier (libro che adoro) e mi è toccato aggiungerlo in wishlist. Grazie di avermelo fatto conoscere, non lo avevo mai sentito!
@Lalalah, ho letto Amore e Un incantevole aprile, quest'ultimo in particolare l'ho trovato delizioso. Te li consiglio entrambi. Adesso vado a vedere quelli che citi.
PS. Tra l'altro ho trovato la versione inglese di Vera gratuita su Project Gutenberg e l'ho scaricata :)
PS. Tra l'altro ho trovato la versione inglese di Vera gratuita su Project Gutenberg e l'ho scaricata :)

Oh, allora, che dire: il libro in se arriva appena appena alla sufficienza. É l'ennesima avventura di Alex Cross, un personaggio reso fantastico al cinema da Morgan Freeman, un investigatore maturo, credibile, un vecchio saggio che risolve gli enigmi più intricati con l'aiuto del suo istinto, delle sue capacità, della sua umanità. L'Alex Cross dei libri invece è un personaggio da romanzetto, il classico giovanotto belloccio che a ogni libro amoreggia con qualcuna, dal solito passato tormentato, scialbo come pochi. Assolutamente poco interessante. Se non che il giallo - la storia del mistero da svelare - è quasi un dieci pieno. Ho trovato - ed è comune nei romanzi americani - un po' troppo trucida/o e smaniosa/o di uccidere l'assassina/o. Ma per il resto... non sono riuscita fino alla fine ad avvicinarmi alla soluzione, e la rivelazione finale mi ha lasciata esterrefatta. Speriamo ne facciano un film!

Dopo aver letto diversi libri di Cussler, ho voluto leggere il primo della serie di Dirk Pitt per vedere come si è evoluto il personaggio, si denota come l'autore sia ancora alle prime armi, una trama più elementare rispetto a quelle successive, ma comunque sempre avvincente. Una lettura sempre scorrevole, colpi di scena sempre presenti e ottima presentazione del protagonista Dirk Pitt e del divertente amico Al Giordino, i cui personaggi verranno meglio approfonditi nei libri successivi.

In centodiciassette giorni si può riuscire a dare ad un giovane tetraplegico una ragione per vivere? È Lou a provarci in modo impacciato all’inizio e, poi, sempre più determinato. Il tetraplegico, invece, è Will: un giovane dinamico e vitale che porta sul suo corpo le conseguenze di un incidente. (view spoiler)
Mi ha smosso un sacco di sentimenti e in testa ho un mucchio di pensieri su cui riflettere, perché ho riso e pianto (view spoiler) e mi sono arrabbiata, ma, soprattutto, mi sono sentita eccezionalmente vicina alla protagonista, tanto quanto fosse una mia intima amica.

La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini
La nobiltà siciliana del '700 vista con gli occhi di una duchessa sordomuta; questo handicap la rende l'osservatrice perfetta di una società in cui non riesce ad integrarsi completamente, ma che forse comprende ben più a fondo di chi si fa ingannare dalle parole e distrarre dal "rumore". In silenzio, quietamente ma inesorabilmente, arriverà a maturare e scoprire finalmente se stessa, rivendicando una libertà che si è negata troppo a lungo.
Il contesto storico è accurato e soprattutto immersivo, sembra davvero di essere nella Sicilia "stantia" di quegli anni, in cui i nobili vivevano ancorati ad un passato ormai definitivamente tramontato ed il popolo si trovava in condizioni quasi bestiali. Sui personaggi e le vicende invece non si può dire molto, perchè nonostante copra più di tre decadi è un libro molto statico, in cui l'unico personaggio a tutto tondo è Marianna e situazioni e caratteri sono filtrati dalla sua personale visione del mondo; più che una trama organica troviamo infatti un insieme di momenti, ognuno dei quali costituisce un tassello per la maturazione della protagonista. Idea interessante ma che alla lunga viene a noia: avrei gradito un approfondimento maggiore di certi temi. Lo stile è scorrevole, ma forse un po' anonimo e spento.
Leggere questo romanzo è stata un'esperienza tutto sommato piacevole, che però non mi ha trasmesso nulla: senza sbavature, ma anche senza carisma.
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e ora ho completato anche la task a) - Uzbekistan con
Gli anni della leggerezza di Elizabeth Jane Howard
Una saga familiare ambientata nell'Inghilterra alto-borghese di fine anni '30, quando lo stile di vita vittoriano ancora non si era scontrato con la realtà della seconda guerra mondiale: gli anni della leggerezza, appunto.
Leggerezza apparente, perchè l'ombra della catastrofe si profila all'orizzonte; gli stessi protagonisti dietro una facciata di compostezza e staticità sono preda di un febbrile e continuo lavorio mentale che li porta a crescere ed evolvere: la sensazione è quella di un fuoco che cova sotto la cenere. Raramente ho visto un'introspezione psicologica più accurata di quella compiuta dall'autrice in questo libro, ed infatti sarà impossibile non empatizzare con ciascuno di loro (o quasi), vista l'onestà con cui si mettono a nudo mostrando le loro fragilità. La cosa è ancora più notevole quando si pensa che saranno una ventina di personaggi, tutti trattati con la medesima cura ed attenzione. Mi ha stupito in particolare la delicatezza e la verosimiglianza con cui tratteggia gli adolescenti, che fin troppo spesso vengono incasellati nello stereotipo dei "ribelli incompresi" o peggio ancora trasformati in adulti in miniatura.
La prosa è semplicemente perfetta per il tipo di romanzo: curata ed elegante ma mai troppo manierata; la semplicità e soprattutto la vivacità dei dialoghi fanno sì che non ci si annoi mai, sono 600 pagine ma nonostante questo mi è sembrato che sia finito troppo presto.
Insomma, questo libro non fa parte della mia comfort zone: è la mia comfort zone e in quanto tale mi ha rapito fin dalla prima riga. Un meraviglioso capitolo introduttivo a quella che mi aspetto sia una saga coi fiocchi.

1) per la task b del Laos (un libro in cui venga nominato un tempio) ho letto Shadow of the Fox, un fantasy ambientato nel Giappone antico, popolato da demoni e persone che possono assumere forme animali. Carino, molto in linea con i soliti libri YA, ma comunque bellino perché mi ha ricordato spesso Inuyasha.
2) per la task b del Malawi (leggere un libro con un animale esotico) ho iniziato Il viaggio dell'elefante, sperando di finirlo entro dicembre. Saramago è, per me, una garanzia, ma doverlo leggere durante i mesi di studio è uno strazio. Per ora mi sta piacendo molto, comunque.
3) per la task b della Mongolia (legger un libro ambientato in Asia) ho scelto Unruly Waters: How Rains, Rivers, Coasts, and Seas Have Shaped Asia's History, un non-fiction che racconta la modifica del territorio dell'Asia attraverso lo studio dei cambiamenti atmosferici stagionali o climatici, dovuti alla natura o all'agire umano. Veramente interessante e pieno di informazioni storiche sul periodo della colonizzazione britannica in India. Per ora la parte più interessane è stata lo studio del fenomeno dei monsoni. Spero di finirlo entro l'anno.
Se ho scelto titoli che non vanno bene ditemelo liberamente, così trovo dei sostituti più adatti nei prossimi mesi. :)
Per la task 176b, Thailandia: un libro ambientato in uno stato la cui bandiera sia a strisce, ho letto Nuovi racconti del Maresciallo di Mario Soldati, ambientato in Italia. Gli ho dato 3 stelle, in particolare perché mi sono piaciuti il primo e l'ultimo racconto, mentre gli altre 3 li ho trovati un po' deboli. Ci sono inoltre delle grosse imprecisioni, per esempio mi ha dato fastidio leggere in uno dei racconti che un uomo inglese nel suo Paese sarebbe stato impiccato per il delitto (forse?) commesso... e direi proprio che nel Regno Unito la pena di morte non c'era neanche 50 anni fa, quando è stato scritto questo libro. Ad ogni modo, si tratta di brevi racconti gialli scritti come sceneggiature per la TV. Naturalmente questo si sente ma non mi ha dato fastidio, basta tenere presente che il mezzo è diverso da quello di una vera e propria raccolta di racconti. Carino, ma non è che lo consiglierei.

La Vorpsi è dotata di uno stile narrativo efficace e ricco di ironia che mi piace. Anche se in quest'opera prima la scrittura risulta un po' acerba, è riuscita a incuriosirmi e leggerò altro di suo.
Il ritratto dell'Albania comunista che viene fuori da queste pagine è spietato. L'autrice descrive una società arretrata e profondamente maschilista, talmente misogina e ossessionata dal sesso da rendere le donne le principali nemiche di se stesse. Infatti, nell'universo familiare delle protagoniste, sono proprio le figure femminili le prime a etichettare le bambine con epiteti offensivi e a predire loro un futuro certo di depravazione. In certi punti sembra che la Vorpsi si lasci un po' andare e scelga di andarci giù pesante contro certi personaggi, come per una sorta di vendetta personale, ma sicuramente il ritratto dell'Albania che fa è incisivo e arriva dritto al punto.
Per la task 68b, Gibuti: un libro ambientato in uno Stato del mondo arabo (che in realtà va bene anche per la a: un libro ambientato in uno Stato con sbocco sul Mar Rosso) ho letto Crocodile on the Sandbank di Elizabeth Peters, ambientato in Egitto. È il primo della serie di Amelia Peabody, e sicuramente proseguirò con la serie. Amelia ha ereditato una fortuna e si sta recando in Egitto. Prima però conosce Evelyn a Roma e la salva da una morte certa per denutrizione. Nipote di un lord, Evelyn è caduta in disgrazia perché è scappata con un italiano, perdendo il "gioiello più prezioso che una donna abbia" (vabbè questa frase è terribile, ma penso che l'autrice volesse ricreare il pensiero e il modo di parlare dell'epoca, siamo infatti verso la fine dell'Ottocento). Partono per la spedizione in Egitto e si trovano ad avere a che fare con scavi archeologici, due fratelli inglesi archeologi, una mummia che li perseguita. Molto carino e ben scritto, inoltre mi sono piaciuti i personaggi di Amelia ed Emerson, l'archeologo. Evelyn credo sia un po' una caricatura perché sviene ogni due per tre, immagino che l'autrice volesse farci ridere di certi romanzi tipo quelli gotici. Un bel libro che consiglio per una lettura spensierata.


Lascio qui il link alla mia recensione:
/review/show...
Prossima tappa? Probabilmente Norvegia!




Una commedia romantica molto carina. La storia è molto prevedibile fin dalle prime pagine, come tutti i libri/film del genere, però è ben scritto e i personaggi mi sono piaciuti molto (e ho apprezzato il fatto che la protagonista non sia una cretinetta svampita).
Stefania wrote: "Per la task 184. Tuvalu - un libro che contenga due U ho letto Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey. Ammetto che non avevo mai letto il libro né visto il film..."
Stefania, il libro è bellissimo e il film anche, te lo consiglio davvero caldamente!
Stefania, il libro è bellissimo e il film anche, te lo consiglio davvero caldamente!

Si intuisce senza leggere la prefazione che questo romanzo uscì a puntate, alcuni passi sono molto dilungati, proprio per tenere il lettore sulle spine. Un libro diviso in due parti, la storia d’amore di un popolano ed una nobile ed il romanzo storico, che racconta la Rivoluzione a Marsiglia del 1848, dove Zola mette in mostra tutte le debolezze dei ceti sociali del tempo, non sono molto diverse da quelle dei nostri giorni. Un romanzo che si legge piacevolmente dall’inizio alla fine.

97. Libano
a) un libro ambientato nel Medio Oriente
Trilogia d'amore e di guerra: L'amante - Un divorzio tardivo - Cinque stagioni
Avevo iniziato questo libro a novembre leggendo i primi due romanzi di cui è composto, ma l'ultimo l'ho letto in questi giorni. Su L'amante e Un divorzio tardivo ho lasciato il mio commento nella discussione del gdl israeliano. Entrambi i libri mi sono piaciuti molto e hanno uno stile narrativo simile. Sono romanzi corali in cui c'è una famiglia protagonista. In queste due storie i rapporti disuniti ritrovano un perno centrale in situazioni normalmente disgreganti come il tradimento o il divorzio. L'ultimo romanzo è completamente diverso. Il protagonista è unico, il narratore è onnisciente, quindi lo stile narrativo è completamente diverso. Anche la scrittura ha subìto una mutazione e qui ha venature grottesche. Con Cinque stagioni ho fatto più fatica, soprattutto perché il protagonista l'ho trovato molto antipatico e quindi mi era difficile entrare in sintonia coi suoi sentimenti o in qualche modo capire la sua psicologia. Non è un brutto romanzo, ma non l'ho amato. Racconta un anno di vita con una lentezza da farne sembrare dieci... Ma un po' ci sta perché è il racconto di un lutto. La parte che ho preferito è l'ultima perché c'è il personaggio che parla meno e che comunque è il più simpatico, ovvero una immigrata sovietica che (stranamente) cerca di tornare in URSS.

Dell'amore e di altri demoni di Gabriel Garcia Marquez
Stavolta non mi hai convinta, caro Gabriel. I tuoi personaggi mi sono sembrati freddi, senza passione, niente a che vedere con i sentimenti che descrivi. Ho trovato troppe volgarità che non avevano nulla di poetico e la trama potenzialmente eccellente che non esplode e non mi ha solleticato per niente. Più e più volte ho avuto la tentazione di abbandonare la lettura del libro e non è decisamente un buon segno. Una decina di pagine le ho apprezzate (quando un sant'uomo si interessa della povera presunta indemoniata), ma non sono sufficienti per farmi apprezzare tutto il libro. Due stelline, a rileggerti presto.

Sto completando la lettura de La melodia di Vienna, dell'autore Ernst Lothar, libro scelto per la task b del Liechtenstein.
Lothar è nato nel 1890 a Brno, ex impero austro-ungarico, ora nella Repubblica Ceca. Il romanzo racconta la storia di una famiglia di fabbricanti di pianoforti nella Vienna di fine secolo/inizio secolo. Si parte dalla costruzione della "dimora di famiglia", nell'Ottocento, arrivando agli anni Trenta del Novecento. Molto ben scritto, con una scrittura magnetica difficile da non apprezzare, pieno di temi e sottotemi interessanti.
Non penso di leggere un altro libro entro quest'anno, quindi auguro a tutti voi un Buon anno nuovo!

Era un classico russo che mi mancava. Che dire, tra i libri di Tolstoj che ho letto questo è quello che mi è piaciuto meno. Non vado matta per Tolstoj perché ho sempre l'impressione che nei suoi libri manchi qualcosa e ci sono alcune parti veramente lunghe e noiose.
Sono contenta di averlo finalmente letto, ma diciamo che se non fosse stato per la sfida dubito che l'avrei mai preso in mano.

Solomon Gursky è stato qui
È stata una lettura sofferta, cavolo quanto ho faticato!
Abbraccia due secoli, due sponde dell'Atlantico, cinque generazioni di una famiglia ebraica.
La prima parte è micidiale, vengono presentati mille personaggi senza seguire né un filo temporale né, in apparenza, un filo logico. Quindi via di schemini e alberi genealogici, ma lo ammetto qualche personaggio non ho ben capito chi fosse...
La parte centrale l'ho trovato più fluida e meno ingarbugliata, probabile che fosse tutto merito degli schemini alla mano. Nella parte finale ha prevalso la stanchezza, è un libro lungo e difficile da districare, richiede molta attenzione e probabilmente lo riprenderò per gustarlo meglio senza scadenze imminenti.
Lo stile di Mordecai Richler è bellissimo, amo la sua prosa e i suoi personaggi cattivi molto reali.
Certo, sta qualche punto sotto al capolavoro che è per me La versione di Barney ma questo me lo aspettavo, assaggerò con più calma questo e cercherò sicuramente gli altri libri dell'autore.

Con una certa banalità ho scelto Washington Square di Henry James, ambientato negli Stati Uniti, per la precisione a New York che nell'oceano ci si bagna i piedi ^^
Che romanzo, che introspezione, che sorpresa!
Ammetto che per qualche ragione misteriosa ho sempre associato Henry James a qualcosa di noioso. Beh, questo romanzo non lo è per niente.
La storia é banale: una giovane ereditiera newyorchese viene intercettata dal giovane belloccio e sfaticato di turno che vorrebbe impalmarla per i suoi soldi e il padre gli si oppone strenuamente. Banale, certo, ma la narrazione è estremamente ricca. Le motivazioni dei tre personaggi principali sono sviscerate in modo chirurgico, soprattutto quelle di Catherine, la protagonista, che nel corso della storia evolve da ragazza sempliciotta e passiva, a donna matura sempre gentile, ma con un carattere temprato dalla sofferenza.

a) un libro ambientato in un'ex colonia Non dirmi che hai paura, ambientato in Somalia.
Questo libro affronta un tema di grande attualità ovvero il viaggio che i migranti africani compiono lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Al centro c'è la storia (vera) di una giovane atleta somala Samia che cerca in tutti i modi di realizzare il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi. La storia è molto potente e terribilmente tragica. Mi dispiace che a deludermi sia stata la scrittura. Ho trovato la narrazione un po' piatta, il linguaggio estremamente ripetitivo; i personaggi sono poco caratterizzati, alcuni sono giusto delle ombre che sembrano non avere impatto sulla storia (ad esempio la figura della madre). Non si capiscono le motivazioni profonde dei personaggi, ma solo quelle ovvie. Però è bene leggere questo libro. La storia di Saamiya Yusuf Omar ci impone di ricordare che i migranti non sono numeri né pedine di una scacchiera politica, ma persone fatte di carne e sogni, fame e speranza, per cui la guerra o la povertà non sono una scelta e non dovrebbero essere un destino.

Una storia di emigranti, prima, e di guerra, poi. Il triste destino dei popoli balcanici, costretti dalla storia del '900 a subire una dittatura comunista in cui, chi può, fugge ad Occidente in cerca di un futuro, adattandosi ad una vita di seconda classe. Quando poi il comunismo crolla, ecco scoppiare la guerra civile, una delle più atroci che l'Umanità ricordi per il suo carico di orrori e morti. Da questa guerra viene fuori una nuova ondata di fuggitivi, rifugiati politici questa volta, che fanno storcere ancora di più il naso agli altri Europei "costretti" ad accoglierli. In questo libro l'autrice ricostruisce la storia della propria famiglia, in fuga dalla Serbia negli anni '70 per cercare di costruirsi un avvenire dignitoso in Svizzera. Insieme alle loro vicende seguiamo anche quelle del resto della famiglia rimasta in Serbia che, negli anni '90 dovrà affrontare la guerra. La sensazione che prova la protagonista è quella di sentirsi, appunto, "come l'aria", inconsistente perchè strappata alle proprie radici e incapace di costruirne di nuove in un paese che si mostra ospitale solo in apparenza. Anche lo stile adottato dall'autrice rispecchia questo stato d'animo, la scrittura procede libera senza molti punti di riferimento, intervallando lunghi periodi di flusso di coscienza. Alla fine, dal mio punto di vista, lo stile ha un po' penalizzato l'andamento del romanzo, resta comunque una lettura molto interessante che consiglio di sicuro.

Si tratta di un'autobiografia della guida alpina Anna Torretta, una delle prime donne in Italia a distinguersi nel campo dell'alpinismo e non solo. Sicuramente un personaggio interessante che, tuttavia, ho preso in forte antipatia. Dalle pagine è venuta fuori una persona che mi è sembrata molto egoista e autocentrata, oltre che superba. Mi dispiace perchè, invece, le parti del libro dedicate al racconto della scalata di numerose cime (molto bella la descrizione del tentativo di salire sulla Dea Turchese, una delle cime che supera gli 8000 metri sulla catena dell'Himalaya, e i viaggi sulle montagne dell'Afghanistan, sulle tracce di Marco Polo) al senso di vivere la montagna e la parte sulla storia dell'alpinismo femminile mi sono molto piaciute.

Wow, che bella sorpresa la Nemirovsky, avevo letto commenti entusiasti ma ero un po� diffidente...ho dovuto ricredermi. La principale abilità dell’autrice è che riesce a coinvolgere il lettore, facendogli vivere le stesse ansie e le stesse emozioni dei protagonisti. Uno stile elegante e fluido, sembra uno romanzo scritto ai giorni nostri; anche il tema è attualissimo, la paura di invecchiare e rimanere soli. Ben caratterizzato il personaggio di Gladys, l’autrice ne fa un’analisi psicologica molto profonda. Ho odiato Gladys per quasi tutto il libro, ha suscitato in me un po� di pietà soltanto nelle ultime pagine. Una donna egoista, eternamente bambina, più immatura persino della propria figlia e sempre alla ricerca di conferme sulla propria bellezza. Il lungo flashback ci illustra esattamente come, in concomitanza al mutamento del proprio fisico, Gladys con il trascorrere degli anni diventa una donna sempre più insicura e infelice. Il risultato è che preferisce diventare un’assassina piuttosto che vecchia, un’assassina piuttosto che sola e senza amore.
A detta di molti, Jezabel non è il miglior romanzo della Nemirovsky, sono curiosa quindi di leggere altri suoi libri.
Emanuela wrote: "Per la task 63a - un libro che abbia un nome di donna nel titolo - ho letto Jezabel di Irène Némirovsky.
Wow, che bella sorpresa la Nemirovsky, avevo letto commenti e..."
Grazie del tuo commento, aggiunto in wishlist! Di Némirovsky ho letto solo Suite francese, che ti consiglio, è molto bello.
Wow, che bella sorpresa la Nemirovsky, avevo letto commenti e..."
Grazie del tuo commento, aggiunto in wishlist! Di Némirovsky ho letto solo Suite francese, che ti consiglio, è molto bello.

Una lettura interessante che mi ha fatto conoscere qualcosa in più sull'arte inglese dell'Ottocento e sulla società vittoriana. Non sono mancati momenti noiosetti, avrei gradito qualche pagina in meno, ma tutto sommato sono più che contenta della lettura.
Per la task 163 a, Somalia: un libro ambientato in un ex colonia italiana ho letto Tempo di uccidere.
Definirei questo libro Delitto e castigo con Meursault dello Straniero di Camus a posto di Raskol'nikov.
Mi piacciono i romanzi psicologici quindi casco in piedi, infatti mi è piaciuto molto, se uno invece cerca un libro che gli faccia capire qualcosa in più sull'occupazione italiana dell'Etiopia, non è il libro giusto.
Per la task 39 b, Comore: un libro ambientato in uno Stato colpito da siccità o desertificazione, ho letto Chiedi alla polvere, ambientato in California (dando un'occhiata su Wikipedia è una delle zone del mondo a più alto rischio di desertificazione).
Fante è stata una bella sorpresa, mi piacciono molto gli autori che riescono ad equilibrare comico e tragico. Leggerò presto qualcos'altro di suo.

Il libro in se è un po' sconclusionato, gli episodi sembrano un po' scollegati fra loro, ma questo permette ad ogni capitoletto (avventura) di essere letto in una sola sera ai /dai bambini, che dovrebbero essere i principali fruitori del testo.
Recentemente l'opera è stata attaccata per via del suo razzismo, non senza ragione (il padre di Pippi è naufragato in un'isola di negri e ne è diventato il re...).

Wow, che bella sorpresa la Nemirovsky, avevo..."
ok grazie, intanto l'ho aggiunto in wishlist, con calma cercherò il libro :D

Non mi è piaciuto un granché. 100 paginette che ho faticato a leggere. L'autore narra in prima persona la sua scalata (non in solitaria, ma con altre persone) su alcune vette dell'Himalaya nepalese.
Mi ha lasciato una sgradevole sensazione perché ci ho visto imitazioni di Terzani e di Kapuscinski. Se questi ha viaggiato con Erodoto, Cognetti ha viaggiato con Peter Matthiessen visto che ha seguito un sentiero già percorso e descritto da Matthiessen in Il leopardo delle nevi. Per quanto riguarda Terzani, è un'imitazione veramente blanda perché non è riuscito nemmeno a sfiorare la bravura e le acute osservazioni di Terzani.
Alla fine ci ho trovato ben poco di originale e ben poco di Cognetti viste la varie imitazioni.

Mi sono anche accorta di quanto non sia nemmeno corretto definirlo un romanzo sul razzismo (come invece mi aspettavo) ma un romanzo di formazione: il razzismo è ovviamente un tema fondamentale ma perchè parte integrante di quel momento storico e ancora di più in uno stato come l'Alabama, ma è soltanto una delle forme di paura del diverso di cui si parla in questo romanzo. Il focus della storia resta sempre Scout e il modo in cui gli eventi a cui assiste e di cui è protagonista contribuiranno a plasmare la persona che diventerà.

Quando lo lessi la prima volta, non avevo nemmeno capito che il problema era che il presunto colpevole fosse nero. Per me il libro era "Scout" e basta! Mi ero immedesimata in lei!

a) un libro ambientato in un paese che abbia visto una forte immigrazione dall'Italia Il commesso(ambientato a Brooklyn)
Mi aspettavo qualcosa di meglio: non ho capito tutta questa testardaggine di Morris a tenere per forza aperto un negozio che è sempre sull’orlo del fallimento!
Non mi piace neppure Frank che ha un atteggiamento a volte istintivo, altre razionale e m� irrita quando si pente delle sue azioni.
Anche se trovo interessante la critica alla società americana questo non è sufficiente per farmi apprezzare una vicenda che mi pare antiquata.
![Anna [Floanne] (floanne) | 9 comments](https://images.gr-assets.com/users/1566911038p1/4459724.jpg)
Non mi è piaciuto granché ma tra me e gli autori giapponesi non c’� mai stato molto feeling. Diciamo che, nonostante lo stile sia fluido e incisivo, la storia di Toru mi ha annoiata a morte (e non vuol essere essere una freddura, visto l’argomento principale del libro...). Voto 2 stelle ma qui si chiude il mio rapporto con Murakami.

Non posso che confermare le belle recensioni che ho letto sul web, mi ha conquistato. Forse il paragone con Agatha Christie è un po� esagerato, la trama non è così complicata come nei gialli della mia beniamina inglese, ne ha di strada da fare ancora, come lei però la Lackberg lesina indizi, quindi il lettore deve avere pazienza ed andare avanti fino alla fine se vuol appagare la sua curiosità...e questo mi ha portato a leggere 458 pagine in tre giorni 😳😳😬😬. È stato anche definito un thriller, ma la suspense non è proprio presente, per me è un giallo con diversi elementi rosa, lo vedo molto più simile alla serie di Alice Allevi della Gazzola, di cui sono fan 😍. Sebbene sia una trama semplice, ci sono tanti travolgimenti di scena; fino all’ultimo ho fatto congetture sul probabile assassino, sospettando prima dell’uno poi dell’altro, ma sono dovuta arrivare alle ultime pagine per iniziare ad intuire qualcosa 😏. Sicuramente leggerò anche gli altri della serie.
Una cosa però non ho capito, in Svezia a trentacinque anni si è vecchi???? 🙄😳 Da noi a quaranta inizia la nuova giovinezza 😂😂😜.

Avevo già provato a leggerlo l'anno scorso e lo avevo abbandonato dopo un centinaio di pagine, sacrilegio (!) ma non mi prendeva e mi perdevo nella narrazione con i suoi salti temporali, confermo la prima impressione, le prime 100 pagine mi sono rimaste più difficili poi sono riuscita ad entrare nella storia ed ho ritrovato la meraviglia che Coe mi aveva regalato con La casa del sonno.
L'intreccio effettivamente è un po' troppo ingarbugliato ma alla fine tutto si incastra. Peccato quei primi capitoli.
Una saga famigliare originale e irriverente che racconta oltre alle tante imperfezioni della famiglia Winshaw, una famiglia di "vermi con sembianze umane", anche 50 anni di storia inglese.
I diversi piani narrativi e temporali si incrociano e si intersecano alla perfezione, i personaggi sono eccezionali e realistici nei loro più disparati difetti. Mi rimane oscura la parte politica trattata, Margaret Thatcher e l'Inghilterra degli anni 80, solo perché è un periodo che non avevo mai analizzato ma resta tutto molto attuale.
Lo stile di Jonathan Coe vale lo sforzo iniziale, è profondo ma impregnato di humor e sarcasmo, Tabitha Winshaw è un personaggio memorabile e la vita di Michael, lo scrittore protagonista, si incrocia in maniera apparentemente casuale con l'odiosa famiglia dando vita a tutto.
Il finale, poi, eccelle, cancellando definitivamente quelle prime battute difficili, riportando tutto al principio della storia con un'ultima partita a Cluedo da cui è impossibile staccarsi!
E con questo secondo libro di Coe che leggo, l'autore entra di diritto tra i favoriti!

ho terminato Racconti di Malá Strana e altre storie praghesi di Jan Neruda.
Racconti pieni di ironia con i quali mi è sembrato davvero di attraversare le vie del quartiere Malà Strana a Praga, un bel modo per tornare in questa bellissima città. Neruda si dimostra profondo conoscitore dell'animo umano e i personaggi che descrive sono dei veri capolavori. Lo stile di Neruda è accattivante e coinvolgente e, tralasciando solo un paio di racconti che mi hanno annoiata, è stata una lettura molto coinvolgente e piacevole.

Lettura davvero molto dolorosa. I protagonisti sono sei ragazzi giovanissimi nati e cresciuti in una bidonville alle porte di Casablanca, assuefatti alla disperazione e al degrado più estremo. Ed è proprio in ambienti simili che gli estremisti islamici fanno incetta di nuove leve da sacrificare come carne da macello in nome della Jihad. Purtroppo, sin dalle prime righe, scopriamo che per i protagonisti di questa storia, le stelle di Sidi Moumen, il lieto fine non ci sarà, ma questo non toglie nulla alla tensione narrativa, anzi, ci si avventura ancora di più nella lettura per capire quali meccanismi possano spingere dei ragazzi a diventare dei kamikaze.

18. Belize
a) un libro ambientato in America Centrale
b) un libro di un autore dell'America Centrale
8. Argentina
a) un libro di un autore argentino
b) un libro di un autore sudamericano
191. Vaticano
a) un libro in cui venga menzionato il Papa
b) un libro sul cattolicesimo
25. Brasile
a) un libro di un autore brasiliano
b) uin libro ambientato in Brasile
26. Brunei
a) un libro in cui venga nominato un sultano o un monarca
b) un libro ambientato nel Sud-Est asiatico
mi sa che farò molta lettura sud americana!!! :)


Cuore depravato diPatricia Cornwell
Ennesima avventura di Kay Scarpetta & company che si svolge praticamente in un solo giorno con tanti ricordi di mesi e anni precedenti. Si comincia con una scena del crimine che ancora sa di incidente e che poi si rivela parte di un disegno molto più grande di una vecchia conoscenza dei nostri protagonisti, soprattutto di Lucy, la nipote di Kay. Per tutta la giornata Kay e Marino gironzolano per le varie scene attirati dalle manipolazioni della loro vecchia conoscenza Carrie Gretchen che sta cercando di incastrarli tutti per portarli verso una brutta fine. Sebbene per tre quarti abbia apprezzato il romanzo, verso la fine mi è sembrato di essere in un film di spionaggio, dove non ci sono né vincitori e né vinti, dove tutto è confuso e dove la verità su quanto accaduto viene riassunta malamente in poche pagine. Veleggiava alto ma è miseramente crollato nel finale: tre stelline in ricordo dei bei vecchi tempi (libri).

b) un libro ambientato in uno Stato dell'Africa Occidentale
Ho letto La flor púrpura e devo dire che mi è piaciuto molto. Della Adichie avevo letto Americanah e non mi ero emozionata molto, ma penso che questo libro sia migliore. Ho sofferto molto con il padre di Kambili e il finale è stato molto sorprendente.

- [X]46. Croazia
a) un libro ambientato in uno Stato con sbocco sull'Adriatico: Italia - Mattia Signorini, Le fragili attese � terminato 31/12/2018

La pensione Palomar sta per chiudere, vediamo le storie del proprietario, della sua aiutante e degli ultimi ospiti, uomini e donne bloccati in vissuti dolorosi, in attesa di iniziare a vivere.
Libro delicato e poetico, in certi passaggi l'ho sentito molto vicino a me.
In foto un particolare della zona del Polesine, terra di nascita di Italo, proprietario della pensione (che però è a Milano).
- [X]118. Montenegro
a) un libro con un colore nel titolo: Lucy Maud Montgomery, Anna dai capelli rossi � terminato 7/1/2019

Ero una grandissima appassionata del cartone di Anna dai capelli rossi, ed è stato magnifico ritrovarla in questo libro che merita veramente di essere letto.
In foto il museo dedicato ad Anna nella Prince Edward Island (Canada).
@Jessy bellissimo libro, è piaciuto tanto anche a me. Per ora l'unico che ho letto dell'autrice.
@Daniela adoro il tuo aggiornamento con foto �
@Daniela adoro il tuo aggiornamento con foto �
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